DUE
ROMANZI ITALIANI MODESTI
(Bambaataa series – 2)
Entrambi italiani e entrambi con autori che sono professionisti della editoria.
A parte una citazione un poco vaga di Giorgio Scerbanenco, sembra – per chi conosce i generi – un incrocio fra i falsi salgariani di Luigi Motta, un qualche retrogusto alla Tiziano Sclavi (vedi Dylan Dog) e tutta la congerie simil-Milano-nera dei più o meno bravi Stefano Di Marino (RIP) versione “Gangland gunniana”, Andrea Carlo Cappi, Luca Crovi (figlio di Raffele).
Lo ho letto e poi, cosa che non faccio mai, regalato (dato anche l’ingombro).
Gli è che devo forse scusarmi con questi due Autori per averli, sebbene post mortem, scomodati.
Fin qui, si sa, capita: non tutti sono in grado di creare opere letterarie che sfidano il tempo.
Ma ho il dubbio che Raul Montanari – che ha scritto qualche bel romanzo – a meno che non sia suo amico gli correggerebbe la forma come a scuola di scrittura (Montanari ne ha una).
Scrivo di Marco Rossari e del suo L’ombra del vulcano. mi chiedo, a questo punto, come sia la sua traduzione (posseggo copia, ed anche della precedente) del romanzo simbolo di Malcolm Lowry.
Steg
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