"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



mercoledì 27 ottobre 2021

CORTO È MENO “SCONTO” (note minime a margine di un libretto) (Prattiana Series)

 

CORTO È MENO “SCONTO”

(note minime a margine di un libretto) (Prattiana Series)

 

“Corte Sconta detta Arcana” è il titolo di una storia lunga di Corto Maltese, di Hugo Pratt ([1]).

La parola “sconta” significa “nascosta” in veneziano ([2]).

 

Partendo da un poco più lontano, ricordo un mio messaggio alla fine di dicembre 2019, che non ebbe risposta, via Facebook al Professor Antonino Saggio in risposta a un suo bell’articolo, trovato online, in cui si citava da un libro pubblicato privatamente da sua madre, la signora Milena Guarda ([3]).

Tema dell’articolo era la giovinezza di Hugo Pratt.

 

Ogni tanto gli algoritmi di ricerca automatica sono cortesi: ecco quindi che giorni fa mi compare un libro, circa cinquanta pagine, autore il Professor Saggio dal titolo Sopra i tetti di Venezia – Alla ricerca di Corto Maltese.

Il libro è molto godibile, con il solo difetto della qualità “da fotocopiatrice del mezzanino del metro circa 1975” delle fotografie di Leone Frollo – molte – che sono la spina dorsale del volume.

Compratevi il libro.

 

Tesi del volume, condivisibile, è che Hugo Pratt si ispirò a Gian Carlo Guarda, suo amico di gioventù, per la figura di Corto Maltese e, financo, per il nome di battesimo del massimo eroe creato dal Maestro di Malamocco. Gli elementi a conferma di questa tesi ci sono tutti.

 

L’altro connotato contenutistico del volume è che Gian Carlo Guarda era molto più alto di Pratt.

E qui mi permetto due considerazioni: la prima mi vede autocitarmi. Scrivevo, infatti – QUOTE – Quel fumettaro che avevo scoperto quando ancora non era, per fortuna, un idolo delle masse di lettori e a cui dissi, con discreta sfacciataggine incontrandolo a Lucca nel 1976: “credevo che lei fosse più alto”, dopo avergli chiesto “Scusi Lei è Hugo Pratt?” ed ottenendo come risposta “Sssi fra le tante cose sono anche Hugo Pratt. – UNQUOTE ([4]).

 

In effetti, pare curioso che: pur citando ([5]) da Un romanzo d’avventura di Alberto Ongaro ([6]) Antonino Saggio abbia dimenticato di ricordare le pagine in cui il libro narra degli sforzi bonaerensi per diventare più alti (di Hugo e Paco, il coprotagonista e amico scomparso a Londra) ([7]).

 

Come credo di aver già scritto, poi, Hugo Pratt oltre a nascere Ugo Prat, si è anche firmato Ugo Pratt (o per lo meno “Pratt Ugo”) ai suoi esordi.

 

 

                                                                                                                      Steg


 POST SCRIPTUM (del giorno dopo)

Evidentemente non è cambiato niente: la foto che ha dato il via alla ricerca di Antonino Saggio, nel catalogo della mostra Hugo Pratt da Genova ai Mari del Sud (autunno-inverno 2021-2022) continua ad essere riprodotta (a pagina 98) con la data (il solo anno) sbagliata e anonimi sono gli “amici” di Pratt.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

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[1] Prima edizione mondiale sul numero 1 di Linus del gennaio 1974, ma si tratta di una sola tavola. Qualche purista declina “detta” con la maiuscola.

Ci vorranno oltre tre anni per vederla pubblicata per intero.

Quasi contestuale è la sua pubblicazione in Francia con il titolo “Corto Maltese en Siberie”.

Questo episodio della vita del marinaio de La Valletta ha raggiunto presto dignità storica per la comparsa fra i personaggi del Barone Roman Nicolaus von Ungern-Sternberg, in russo Roman Fëdorovič Ungern fon Šternberg.

[2] Ben comprendo perché Giovanni Arpino temesse fra le cause di morte di dialetti e lingue locali le virgolette senza scampo.

[3] Il libro è ancora disponibile – o meglio è di nuovo disponibile – su Lulu Press e si intitola Di padre in figlio, data 2018.

[5] Dalla edizione del 2008 di Piemme.

[7] Si cfr. le pagine 221-223 nella precitata, seconda, edizione.

venerdì 15 ottobre 2021

UPON REQUEST: BANSHEES IN MILANO 1991 (BANSHEEIANA - 4)

 

UPON REQUEST: BANSHEES IN MILANO 1991

(BANSHEEIANA - 4)

 

Questo non è un post, è parte del lavoro fatto per una mia biografia – in lingua inglese – dedicata a Siouxsie and the Banshees (noterete che anche le grafie nel tempo cambiano) che non ho poi “definito” (le pagine sono molte).

Mi viene “richiesto” e come tale lo pubblico, senza pretese letterarie.

 

 

October 10: Milano, City Square (originally scheduled on the 9th at Rolling Stone).

After having opened their European tour in Yugoslavia (Ljubljana), Siouxsie And The Banshees hit Italy.

 

They had no chance to enjoy a rather good (weatherwise) day in Milano, as the venue was reached only hours before the show, this becoming a no-soundcheck-albeit-it-was-necessary gig. Why? Because the concert hall is rather long, with a not very high ceiling and lacks in width: you don't have to be a sound engineer to know that the Banshees music will turn out to be quite booming without a perfect, time consuming, sound adjustment.

 

The support slot is filled by Blue Aeroplanes, not exactly my kind of desert island music, therefore I chat in the foyer with Captain Scarlet and Tony, who is in charge of the merchandising, before reaching my position at the very end of the right balcony aisle, just a few yards from the stage.

 

The show opens with Dazzle and with the most swirling Severin I've ever seen, his tailed purplish suit reminding some of the best Batman villains. Tonight the stage is shared almost equally among him, the Mad Hatter Jon Klein and Siouxsie (clad in a leotard consisting of deep burgundy tights and a black veiled top), as they move from one side to the other, almost restlessly.

The set consisted mainly of Superstition numbers: the audience showed some lack of enthusiasm about Drifter and Softly, while Kiss Them For Me was probably the most cheered new number. The band also plundered Peepshow, most notably the perennial crowd mover Peek-A-Boo and Ornaments Of Gold.

With the big clock in the background (not part of the tour scenography, but a permanent feature of City Square!) inexorably marking the passing of time, the Banshees had little time for those singles which Italians seems to prefer.

Well, I certainly did not mourn because of no Dear Prudence, as we got Obsession (those of you who attended the Dreamhouse tour nine years ago will understand me: this is an almost "lost" classic played live, as far as I know, only once or twice that year), Painted Bird (thanks again Siouxsie), and the concert closed with Monitor.

Even the encores fell victim of the sound curfew: instead of the scheduled ones, El Dia De Los Muertos, Sue's favourite b-side as she confessed to the audience, ended this seventy-five minutes gig in my hometown.

 

Notwithstanding some technical problems, S&TB managed to offer us a very good concert, the band being in a great mood and Talvin Singh being an important addition now that the Banshees are revamping some less known tracks from their always increasing repertoire. I remember some rumours about a new live album earlier this year, well I think that now is the time for it.

 

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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lunedì 11 ottobre 2021

LA MORTE DEL ROMANZO GENERAZIONALE (Sniper series – 43)

 

LA MORTE DEL ROMANZO GENERAZIONALE

(Sniper series – 43)

 

Per fortuna – altrui – Pier Vittorio Tondelli è morto.

 

Oggi è arrivato “un libro”. Tutti i giornalisti vogliono scrivere un libro.

Alcuni allievi di mio padre (che oltre che cronista, fu anche scrittore di libri non ancora dimenticati) hanno scritto quel libro, inutile il succitato loro libro.

 

Il giornalismo musicale in Italia non esiste, figuriamoci un libro che non sia di contenuto musicale – scritto da un giornalista musicale, però – bensì un romanzo.

 

“Gli” Ammaniti, “i” Brizzi (“la” Ballestra, invece, forse mi ha fregato, ma le rivenderò le copie dei suoi libri autografatemi una sera al Tunnel di Milano) sono svaniti quaranta anni fa o poco meno … e il romanzo generazionale – che non è quello degli ultra cinquantenni – è dunque morto.

 

 

                                                                                                                      Top Shooter

 

 

 

© 2021 Top Shooter

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