“Altri libri” |
ALTRI
LIBRI SUL PUNK
(Siamo
davvero alle figurine, seppur di ottima fattura?)
Sono di ritorno
da un breve soggiorno in Francia, dove mi sono sentito in dovere di comprare il
libro Punk Press ([1]),
prefato (previa traduzione in Francese) da Jon Savage, il quale è coautore con
Johan Kugelberg del più o meno coevo tomo Punk: An Aesthetic. È ormai
uscita la terza edizione di Punk alla
carbonara di Elettro e Glezös ([2]).
Sono tre volumi
che – pur con prezzi e/o formati forse più consoni a tavoli bassi che non a scaffali
di libreria – mi sento di consigliare.
Ma non è tutto
oro ciò che si pubblica sull’argomento, ormai periodo storico, punk.
Una tecnologia grafica
già per tutti e una predisposizione all’assemblaggio – con poco rispetto degli
altrui diritti ([3]) – conducono al rischio di
imbattersi in colorati specchietti per allodole ([4])
capaci di attirare mediante il “banale, ma d’epoca” il giovane inesperto.
Sto descrivendo
pubblicazioni che privilegiano tutte il medium
grafico (con qualche testo), così allontanandosi dalla musica.
Ecco, quindi, il
limite di questa tendenza editoriale: destinati ad apprezzarla sono soprattutto
coloro che alla cintura hanno discografie-trofeo di dimensioni quasi museali e
spesso archivi cartacei che non sfogliano da lustri.
Siamo quindi
poco distanti dai cataloghi d’asta (ne posseggo uno di Sotheby’s del 2001 con
una sezione punk che conferma quanto scrivo) o di mostre più o meno oscure.
In sintesi libri
che si sostanziano in album di figurine che permettono talvolta di meglio identificare
un pezzo mancante o di pavoneggiarsi per un pezzo raro che si possiede ed ivi è
riprodotto.
E noi, vecchi
ribelli dei “due 7 che si scontrano”, continuiamo semplicemente a giocare al
celo-manca.
Steg
©
2012 Steg, Milano, Italia.
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte
di questa opera – compreso il suo titolo – e/o la medesima nella sua interezza
può essere riprodotta e/od archiviata (anche su sistemi elettronici) per scopi
privati e/o riprodotta e/od archiviata per il pubblico senza il preventivo
ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso consenso scritto dell’autore.
[1]
Compilato (testualmente recita la quarta di copertina) da Vincent Bernière e
Mariel Primois.
[2]
Rimane ancora una sorta di private
publishing (le prime 200 copie numerate e un packaging che in parte mi
ricorda un altro volume, ancor più lussuoso: Sex and Seditionaries di Simon Easton), sempre da riferirsi a El
Passerotto quale editore/etichetta.
[3]
D’autore o di copyright, a seconda
dei casi.
[4] Mi
riferisco per esempio a un volume per il mercato francofono (che pare un ibrido
di Punk Press e Punk: An Aesthetic, appunto) intitolato Art of Punk.
Usiamo lo spazio dei commenti per segnalare a te (ma immaginiamo che tu lo abbia) ed ai tuoi lettori, un'altra recente uscita bibliografica in tema (che, a nostro modesto avviso, vale la pena avere in biblioteca): "Punk - The Best Of Punk Magazine" di John Holmstrom, che compila il meglio di quella che e' stata una rivista seminale dell'underground newyorkese di meta'/fine anni settanta.
RispondiEliminaUn caro saluto.
Ce l'abbiamo tutti !!!!!
Eliminaglezos