Dato il suo eclettismo, scrivere in un solo post Boris Vian, francese e noto soprattutto come autore in ambito letterario, è impossibile e anche poco logico.
Piuttosto che “affrontarlo” partendo dai suoi romanzi più famosi, il modo migliore per scoprire Boris Vian è partendo da Vercoquin et le plancton.
Oltre ad essere un romanzo molto divertente ([1]) ha il pregio di portare alla luce quelle che saranno e sono le follie della Comunità e della Unione Europee qualche decennio dopo: cioè le misure standard per le banane (o le mutande, cambia poco).
Per i cultori delle tribù giovanili, è anche interessante in quanto si tratta di uno dei pochi testi in cui si descrivono gli zazous.
Più accessibile in lingua originale è la raccolta di scritti La belle époque (variétés) ([2]).
Dopodiché è al gusto del lettore (e del rischio nel comprendere ciò che Vian scrive se si sceglie la sua madrelingua) addentrarsi in altre opere letterarie di questo personaggio geniale (se non un genio e basta).
A differenza di Roger Nimier (sono pressoché contemporanei, Vian morì d’infarto il 23 giugno 1959 a 39 anni mentre assisteva alla proiezione di un film tratto da un suo romanzo; Nimier a 37 anni) per Vian il problema è l’abbondanza: abbondanza di edizioni, abbondanza di studi e biografie, anche i libri riccamente illustrati non mancano.
Però appena ci si sposta nell’ambito delle edizioni italiane il panorama assume toni piuttosto poveri.
Quindi oltre alla ricerca dell’usato fuori catalogo, si deve magari faticar un poco in lingua originale, meno ostici sono i due “polizieschi” scritti con lo pseudonimo di Vernon Sullivan, oppure procedere con altri scritti giornalistici e magari per i romanzi accontentarsi della buona raccolta economica Boris Vian - Romans Nouvelles Oevres Diverses della collana “Classiques Modernes”, nella serie La pochoteque (Le Livre de poche), curato da Gilbert Pesturau (introduzione e note) anziché procedere con i due volumi pubblicati nella collana La Pléiade nel 2011.
Essendo Vian un personaggio della vita notturna parigina di St. Germain, consiglio anche – è molto illustrato il suo Manuel de Saint-Germain-des-Prés ([3]).
Infine, è davvero impossibile non consigliare una biografia, diversamente l’immagine di questo grandissimo personaggio sarebbe non appannata ma davvero monca. Personalmente preferisco quella di Noël Arnaud, Les Vies parallèles de Boris Vian, in alternativa c’è la non originalissima nel titolo, Boris Vian di Philippe Boggio.
Steg
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[1] Per chi non conosce benissimo il Francese, se reperibile va benissimo la traduzione italiana: Vercoquin e il plancton, Milano, Corbaccio 1994.
[2] A cura di C. RAMEIL, Paris, Christian Bourgois éditeur, 1982.
[3] Ne pubblicò una versione italiana la Editori Riuniti , anni fa. Vale la pena di investire in una edizione completa, anche se copia usata, fra le prime, piuttosto che in una economica.
Ecco vedi, ho imparato delle cose...
RispondiEliminaPatrizio Barbera