I MERIDIANI MONDADORI: una miope politica editoriale?
Il catalogo dei Meridiani 2011 elenca diligentemente una pletora di titoli, più o meno noti. Avete provato a comprarli in libreria?
All’inizio del 2011 cercai quello dedicato a Giovanni Comisso, essendo interessato alle sue pagine dedicate alla Impresa di Fiume. Impossibile a reperirsi, esaurito eppure è nel catalogo 2011.
Dopo qualche mese ([1]) ne reperii copia in una libreria specializzata in remainder, fuori catalogo e seconde scelte.
In un sabato novembrino, uno dei pochi bancarellai rimasti a Milano esibisce altra copia del Comisso: gli dico che è raro, mi risponde che ha fatto un bel colpo, una decina di titoli esauriti de I Meridiani.
Gli esauriti? Oscar Wilde (caduto in pubblico dominio da “qualche” decennio), Schopenhauer (idem), un volume di D’Annunzio (autore Mondadori), Italo Svevo, ...
Domande: che senso ha un catalogo che non indica l’indisponibile (si badi non si discute qui degli “album”, ormai rarità o fondi di magazzino a seconda dei casi e degli umori di chi li vende)?
Che senso ha una collana dove sono esauriti i classici, ma ancora le copie sono in magazzini ben avvolte nella plastica?
Che senso ha pubblicare nuovi titoli eliminando autori e titoli che non sono soggetti alle mode, come appunto dovrebbe essere anche la collana in questione?
Che senso ha avuto la eliminazione dello studio introduttivo di Giuliano Gramigna dalla ultima versione (di qualche anno fa) del Meridiano dedicato a Dino Buzzati?
Che senso ha discutere di nuovi titoli sulle pagine de Il Sole 24 Ore della domenica se mancano dei classici indiscutibili fra quanto dovrebbe essere disponibile?
Già era stata da storcere il naso l’edizione economica quando I Meridiani nascono come edizione di pregio.
Azzardo risposte: è l’Italia e non la Francia. Sono I Meridiani non La Pléiade (che ha una diversa politica anche per i suoi “album”). Già, dimenticavo.
Ma allora l’edizione critica e annotata (a cura di Giorgio Colli e Mazzino Montinari) di Nietzsche per Adelphi fu un “errore”? Non credo, purtroppo fu solo una grandissima eccezione in un’epoca in cui si tentavano le eccezioni (sono finiti male anche i classici contemporanei Rizzoli con l’opera di Tommaso Landolfi e di Mario Soldati, quelli ricordo; poi in epoca leggermente più recente anche il “tentativo di Pléiade” di Bompiani).
Complimenti Mondadori!
Steg
© 2011 Steg, Milano, Italia.
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[1] Nel frattempo dovetti sborsare una cinquantina di Euro per un’edizione Longanesi di quanto mi interessava.
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