"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



martedì 13 novembre 2012

FIUME 1919-1920


FIUME 1919-1920

 

Eroismo: c’era.

Parità fra i sessi: c’era.

Istituto del divorzio: c’era.

Libertà sessuale: c’era.

Nudismo: c’era.

Legalità nell’uso di sostanze stupefacenti: c’era.

Avanguardie artistiche: c’erano.

Guerra: c’era.

Eleganza: c’era.

Bella vita: c’era.

Bella morte: c’era ([1]).

 

No, non si tratta del Paese dei Balocchi in versione per adulti ed edonista.
È la città di Fiume (a circa 76 chilometri di distanza da Trieste: verso sud-est), per quindici mesi.

 

Può capitare che un giorno una persona (e non metto limiti generazionali) si domandi: ma cosa successe a Fiume, dopo la fine della prima guerra mondiale?

 

Due presupposti sono essenziali: eliminare ogni preconcetto politico, cosi come si deve fare specificamente con il Futurismo e con Gabriele d’Annunzio ([2]). Perché ogni inversione storica che pretende di derivare ex post dal fascismo sia il Futurismo sia l’impresa fiumana è concettualmente viziata, ed altrettanto lo è ogni lettura della vita e dell’opera dannunziane che non sappia distinguere epoche, azioni ed opere di questo personaggio storico e anche letterario ([3]).
Se non siete d’accordo potete smettere di leggere.
 

Stante questa regola oggettiva, la regola soggettiva è quella di poter essere assolutamente parziali nella vostra lettura delle vicende fiumane purché forti di qualche testo storicamente ineccepibile ([4]).

Il dato di base essendo la “marcia” che partì da Ronchi ([5]) l’11 settembre 1919 con l’occupazione della città (che oggi sulle carte geografiche è Rijeka) il giorno successivo con i legionari comandati da Gabriele d’Annunzio.
La stagione fu breve, finì nel sangue il 24 dicembre 1920 con l’inizio dell’attacco che condusse (dopo anche un bombardamento navale) alla resa del 31 dicembre, ma intensissima, come prova l’elenco, probabilmente incompleto, che apre queste mie – volutamente – poche righe per evitare una lettura di parte che non voglio.

 

Vi sono più opere narrative recenti ([6]) che possono fungere da trampolini per sognare Fiume in mancanza dell’Autore che verosimilmente avrebbe potuto scrivere – se ancora vivente ed affrancato dalla lealtà alla corona Savoia – il più bel romanzo d’avventura su Fiume: Emilio Salgari ([7]).
Perché Fiume è come l’isola della Tortue, è una storia di spionaggio, è la Rivoluzione, ...

 

Dunque prenotate un tavolo al Ristorante L’Ornitorinco e chissà che stasera non passi di lì il comandante de La Disperata ([8]), l’uscocco Guido Keller ([9]), o il Comandante Giovanni “Nino” Host-Venturi ([10]).

 

Quis contra nos?

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] Alcune di queste voci non interessano al blogger: in particolare nudismo e stupefacenti.
[2] Questa è la grafia più corretta del cognome.
[3] Di qualche anno fa un convegno dal titolo, significativo, D’Annunzio come personaggio nell'immaginario italiano ed europeo (1938-2008): una mappa.
[4] In una letteratura sterminata, anche se da reperirsi fuori dalle librerie, incluse quelle specializzate, perché … (i sopracitati preconcetti, forse?) indico con coscienza di totale incompletezza: F. GERRA, L’impresa di Fiume, Milano, Longanesi (la prima e più bella edizione è quella rilegata del 1966); Michael A. LEDEEN, D’Annunzio a Fiume, Laterza, Bari 1975; C. SALARIS, Alla festa della rivoluzione - Artisti e libertari con D’Annunzio a Fiume, Bologna, Il Mulino (la prima edizione è del 2002).
Per la parte documentale: G. d’ANNUNZIO, La penultima ventura. Scritti e discorsi fiumani, Milano, Mondadori, 1974; G. d’ANNUNZIO, La carta del Carnaro e altri scritti su Fiume, Roma, Castelvecchi, 2009.
Analoga nota bibliografica si trova nel post “Tonito memorial”.
Recente aggiunta è il numero 5 del 2012 de L’Illustrazione italiana., monografia intitolata “D’Annunzio a Fiume”. Il 150° anniversario della nascita del Vate, nel 2013, probabilmente porterà qualche altro titolo.
[5] Quindi Ronchi dei Legionari è riferito appunto ai legionari fiumani (originariamente la località si chiamava Ronchi di Monfalcone)..
[6] G. MARCONI, Le Stelle danzanti - Il Romanzo dell’impresa fiumana, Firenze,Vallecchi, 2009 è davvero godibile. Altri meno.
[7] Con qualche “sfumare” sulla assoluta libertà dei costumi.
[8] Guardia personale di d’Annunzio.
[9] Anche grande pilota di guerra.
La letteratura su Keller non è scarsa, ma molto risalente e come tale di difficile reperimento.
Quindi A. BERTOTTO, L’uscocco fiumano Guido Keller – Fra D’annunzio e Marinetti, Firenze, Sassoscritto, 2009 è sufficiente per i non completisti.
[10] Creatore della Legione fiumana.
Volendo si può cercare il suo resoconto autobiografico: L’impresa fiumana, Roma, Giovanni Volpe, 1976.

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