FIUME 1919-1920
Eroismo: c’era.
Parità fra i
sessi: c’era.
Istituto del
divorzio: c’era.
Libertà
sessuale: c’era.
Nudismo: c’era.
Legalità
nell’uso di sostanze stupefacenti: c’era.
Avanguardie
artistiche: c’erano.
Guerra: c’era.
Eleganza: c’era.
Bella vita:
c’era.
Bella morte:
c’era ([1]).
No, non si
tratta del Paese dei Balocchi in versione per adulti ed edonista.
È la città di Fiume
(a circa 76 chilometri
di distanza da Trieste: verso sud-est), per quindici mesi.
Può capitare che
un giorno una persona (e non metto limiti generazionali) si domandi: ma cosa
successe a Fiume, dopo la fine della prima guerra mondiale?
Due presupposti
sono essenziali: eliminare ogni preconcetto politico, cosi come si deve fare specificamente
con il Futurismo e con Gabriele d’Annunzio ([2]). Perché
ogni inversione storica che pretende di derivare ex post dal fascismo sia il Futurismo sia l’impresa fiumana è
concettualmente viziata, ed altrettanto lo è ogni lettura della vita e
dell’opera dannunziane che non sappia distinguere epoche, azioni ed opere di
questo personaggio storico e anche letterario ([3]).
Se non siete d’accordo
potete smettere di leggere.
Stante questa
regola oggettiva, la regola soggettiva è quella di poter essere assolutamente
parziali nella vostra lettura delle vicende fiumane purché forti di qualche
testo storicamente ineccepibile ([4]).
Il dato di base
essendo la “marcia” che partì da Ronchi ([5]) l’11
settembre 1919 con l’occupazione della città (che oggi sulle carte geografiche
è Rijeka) il giorno successivo con i legionari comandati da Gabriele d’Annunzio.
La stagione fu
breve, finì nel sangue il 24 dicembre 1920 con l’inizio dell’attacco che
condusse (dopo anche un bombardamento navale) alla resa del 31 dicembre, ma
intensissima, come prova l’elenco, probabilmente incompleto, che apre queste
mie – volutamente – poche righe per evitare una lettura di parte che non
voglio.
Vi sono più
opere narrative recenti ([6]) che
possono fungere da trampolini per sognare Fiume in mancanza dell’Autore che verosimilmente
avrebbe potuto scrivere – se ancora vivente ed affrancato dalla lealtà alla
corona Savoia – il più bel romanzo d’avventura su Fiume: Emilio Salgari ([7]).
Perché Fiume è
come l’isola della Tortue, è una storia di spionaggio, è
Dunque prenotate
un tavolo al Ristorante L’Ornitorinco e chissà che stasera non passi di lì il
comandante de La Disperata ([8]), l’uscocco
Guido Keller ([9]), o il Comandante Giovanni
“Nino” Host-Venturi ([10]).
Quis contra nos?
Steg
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reserved. Nessuna parte di questa opera – incluso il suo titolo – e/o la
medesima nella sua interezza può essere riprodotta e/od archiviata (anche su
sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/od archiviata per il pubblico
senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso consenso
scritto dell’autore.
[1] Alcune di queste voci non
interessano al blogger: in
particolare nudismo e stupefacenti.
[2] Questa è la grafia più
corretta del cognome.
[3] Di
qualche anno fa un convegno dal titolo, significativo, D’Annunzio come personaggio nell'immaginario italiano ed europeo
(1938-2008): una mappa.
[4] In
una letteratura sterminata, anche se da reperirsi fuori dalle librerie, incluse
quelle specializzate, perché … (i sopracitati preconcetti, forse?) indico con
coscienza di totale incompletezza: F. GERRA, L’impresa di Fiume, Milano, Longanesi (la prima e più bella
edizione è quella rilegata del 1966); Michael A. LEDEEN, D’Annunzio a Fiume, Laterza, Bari 1975;
C. SALARIS, Alla festa della
rivoluzione - Artisti e libertari con D’Annunzio a Fiume, Bologna, Il
Mulino (la prima edizione è del 2002).
Per la parte documentale: G. d’ANNUNZIO, La penultima
ventura. Scritti e discorsi fiumani,
Milano, Mondadori, 1974;
G. d’ANNUNZIO, La carta del
Carnaro e altri scritti su Fiume, Roma, Castelvecchi, 2009.
Analoga nota bibliografica si trova nel post “Tonito memorial”.
Recente aggiunta è il numero 5 del 2012 de L’Illustrazione italiana., monografia intitolata “D’Annunzio a
Fiume”. Il 150° anniversario della nascita del Vate, nel 2013, probabilmente
porterà qualche altro titolo.
[5]
Quindi Ronchi dei Legionari è riferito appunto ai legionari fiumani
(originariamente la località si chiamava Ronchi di Monfalcone)..
[6] G.
MARCONI, Le Stelle danzanti - Il Romanzo
dell’impresa fiumana, Firenze,Vallecchi, 2009 è davvero godibile. Altri
meno.
[7] Con
qualche “sfumare” sulla assoluta libertà dei costumi.
[8] Guardia personale di
d’Annunzio.
[9] Anche grande pilota di
guerra.
La letteratura su Keller non è scarsa, ma molto
risalente e come tale di difficile reperimento.
Quindi A. BERTOTTO, L’uscocco fiumano Guido Keller – Fra
D’annunzio e Marinetti, Firenze, Sassoscritto, 2009 è sufficiente per i non
completisti.
[10]
Creatore della Legione fiumana.
Volendo si può cercare il
suo resoconto autobiografico: L’impresa
fiumana, Roma, Giovanni Volpe, 1976.
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