BONVI: UN TALENTO NELLA STAGIONE SBAGLIATA
Bonvi, per quasi
tutti – e per diversi senza leggerne la firma sulle vignette risulta ancora più
anonimo – fu solamente l’autore delle Sturmtruppen, o meglio della “striscia” a
fumetti omonima.
In ragione del loro
formato, essenzialmente autoconclusivo, e del contenuto, satirico, non è cosi
azzardato dire che se il loro creatore fosse nato negli USA egli sarebbe stato
paragonabile a Garry Trudeau, autore di Doonesbury.
Invece no.
Qualcuno lo
confonde, Bonvi, anche con Silver, creatore di Lupo Alberto, suo allievo.
Ma erano anni, gli ultimi ’70 e poi gli ’80 del secolo scorso, in cui già sembrava faticoso affrancare e poi glorificare Hugo Pratt e – per i già finti giovani – Andrea Pazienza ([2]) fra i fumettisti ([3]), mentre si sperava che Frigidaire potesse fare la rivoluzione almeno nei cartoon. Figuriamoci dunque uno che “faceva fumetti da ridere” ([4]).
Steg
ADDENDUM
Che il post fosse poco più di
un abbozzo ([6]) è evidente a tutti, prima
di tutto a me e del resto chiudevo con un “almeno”.
Oggi, domenica autunnale 2014, sono incappato in ciò che probabilmente
cercavo, ma in una edizione successiva e quindi meno pregiata: cioè il libro intitolato
Bonvi nella collana “I cartoons in
grande” della Editoriale Corno, anno 1975.
La bella prefazione di Luciano Secchi ([7])
sarebbe da riprodurre tutta. Sarebbe in realtà da ristampare il volume o meglio
partire da esso per un’opera corposa, dedicata a un fumettista veramente
internazionale.
Bonvi è stato uno di quelli che aveva letto, molto più del consentito, ma
non lo dava a vedere.
Prova ne sia questo buffo fumetto (che riproduco qui con le
caratteristiche esatte, maiuscolo e grassetti e corpo tipografico) che esce
dalla bocca di Bonvi in una fotografia in bianco e nero a tutta pagina ([8]) in
cui lui è in divisa da carrista: “LES
HOUSARDS A LA CAMPAAAAGNE! MANG’NT
LES POUL’S ET LE CHAPONS LAISS’NT LES OS POUR LES DRAGONS LES HOUSAAAARDS!.”. Puro Roger Nimier.
Steg
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[1]
Cercate il libro Sturmtruppen – Il mondo
secondo Bonvi, Milano, Rizzoli, 2005, che ha degli inserti biografici e
iconografici imperdibili, anche per un profilo più tridimensionale del loro
Autore. Il fatto che io lo comprassi come remainder
qualche anno fa non induce a ottimismo nel suo reperimento.
Nel 2010 (rieditato in
nuova edizione nel 2012) è uscito un volume analogo per i tipi della Salani (Milano):
SuperSturmtruppen, con maggiori
contenuti fumettistici e minori approfondimenti.
Insomma, l’uno compendia
l’altro.
[2] Come
è noto, io sono un tamburiniano e quindi non allineato fra i non allineati.
[3] Hugo
Pratt si fregiava di essere fumettaro la prima volta che gli parlai, poi si
inventò quella monata – forgive my
Venetian – della letteratura disegnata e tutti a sbrodolarsi addosso.
[4] Per
chi volesse tentare investigazioni ulteriori, indico: BONVI, Ultime lettere delle Sturmtruppen,
Milano, Editoriale Corno, 1978 e Giorgio FERRARI, Sturmtruppen – Il fumetto di satira antimilitarista, Gammalibri,
1981.
[5] Come
spesso accade per le morti dopo il tramonto la datazione è incerta.
[8] La pagina 4.
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