(Sketches
series - 2)
Paolo Villaggio occorre digerirlo. In quanto certe sue apparizioni sono
più che disdicevoli, come quella in una serie (potrebbero essere anche più di
una) televisiva di Carabinieri.
Superato il problema dei ruoli “da vergognarsi”, si tratta di persona
molto intelligente.
Si pone quindi un altro problema: Villaggio racconta sempre le stesse
cose, spesso in quanto le domande cui deve rispondere sono sempre uguali,
talvolta in quanto i pensieri migliori di una persona non sono infiniti.
Cercate il suo libro Vita, morte e
miracoli di un pezzo di merda ([2]) e
dovreste soddisfare la vostra necessità di parola stampata.
Per la televisione va meno bene, in quanto al solito la RAI non opera con coscienza.
Quindi invece di poter disporre di registrazioni complete di programmi
che hanno fatto la storia non solo della RAI dovete accontentarvi – se lo
trovate – del cofanetto libro più DVD intitolato Villaggio sopra citato.
Steg
ADDENDUM DEL 3
LUGLIO 2017
Quando andai a ascoltare (più che vedere) un monologo di Paolo Villaggio,
il 17 novembre 2013, al Teatro Nuovo di Milano lo spirito era quello di chi
andava ad assistere a un concerto di Johnny Thunders: biglietto comprato con
ampio anticipo, e speranza di farcela, lui e il pubblico, ad arrivare a quella
data.
Era una domenica pomeriggio, e in sala escludendo qualche famiglia ero
nella fascia di pubblico quasi giovane.
Sala non gremita.
Monologhi talvolta prelevati da qualcuno dei suoi libri. Sberleffi nei
confronti del pubblico, scelto di volta in volta (me compreso).
A fine spettacolo, qualcuno andò a salutarlo, io mi feci anche dedicare
la mia copia di Vita, morte e miracoli di
un pezzo di merda (era un poco stupito, forse).
Steg
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pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso
consenso scritto dell’autore.
[1] Paolo
Villaggio, intervista audiovisiva, verosimilmente del 2009, contenuta in Villaggio, Torino, Einaudi, 2009.
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