LAPO
ELKANN
[Is he desperate
(in a positive way)?]
Capita che
qualche volta io cambi idea.
Solitamente ciò
si verifica se intravedo una nota di sincera disperazione.
Io non ho mai
invidiato, men che meno sentita mai la voglia di imitare il nonno Giovanni,
detto Gianni, nipote del senatore Giovanni e meglio conosciuto come l’Avvocato.
Gianni Agnelli
vestiva in modo vistoso e probabilmente lo faceva perché nessuno osava
criticarlo.
Elegante? No di
certo. L’unico tocco di sua obiettiva originalità (non eleganza) il cinturino
dell’orologio allacciato sopra il polsino ([1]).
Lapo Elkann
sicuramente ha avuto natali facili.
Sebbene non
potesse e non possa (credo che reputi la “k” e la doppia consonante finale nel
cognome un risarcimento sufficiente) fregiarsi del family name del nonno che dice di ammirare, e sicuramente ha motivo
di ammirarlo da nipote ([2]).
Lapo Elkann è disperato,
in senso positivo, in quanto propulso da una volontà innovativa che egli non
può soddisfare appieno.
Se desidera
contattarmi ([3]) e smentirmi ne sarò
lieto, per due motivi: mi farebbe piacere confrontarmi con lui nel serio e nel
faceto (certi suoi dettagli stilistici sono evocativi di estremismi da Carnaby
Street post 1964 ([4])), e
poi potrei anche scoprire che ho sbagliato un giudizio.
Quando Lapo
Elkann si trovò “messo male” (la vicenda di droga e trans dell’ottobre 2005),
egli era considerato ben poco e la voce del popolo era una sola: vivo il nonno
non ci sarebbe stato clamore da parte degli organi di informazione.
Inviso e impopolare,
anche io mi chiedevo dove sarebbe andato a finire.
Il leonino e
irrequieto nipote ha scoperto che quando sbaglia gli conviene scusarsi,
scusarsi in Italia è una cosa che fanno in pochissimi quindi l’effetto positivo
è pressoché sicuro.
Cosi lui si scusò
per quel “incidente” e quando fa una stupidata continua a scusarsi.
Poi Lapo Elkann ha
cominciato a fare l’imprenditore.
Non si capisce molto
con che risultati concreti, ma mi pare che egli si ponga delle domande.
Il più vitale
degli Elkann è uno che vorrebbe essere più torinese, lo si percepisce.
Ti parla di
vendere l’onda meglio, ma a Torino manca il mare ([5]).
Resta da vendere l’onda pur se fluviale e quindi poco impetuosa. Lui ha inventato il merchandising della FIAT, niente male.
Quando sento Lapo
Elkann parlare, in sottofondo c’è un cervello che “gira”.
Quindi mi
incuriosisce ascoltare in risultato delle sue elucubrazioni.
È anche una
persona che diverte, in questo proprio come suo nonno nelle interviste non a
tema calcistico e possibilmente con un intervistatore non prostrato dinnanzi al
“Re Gianni”.
Peccato che fra
un po’ anche lui sarà un ex giovane.
Un dettaglio di
chiusura interessante: la voce di Wikipedia su di lui è assolutamente confusa e
raffazzonata. Lo ritengo un fatto positivo.
Steg
POST
SCRIPTUM
Non mi pento (o
vergogno) di questo post.
E aggiungo: https://www.youtube.com/watch?v=PFHmmEjeBG8
Steg
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[1] Ho
addirittura la quasi certezza di aver visto qualche sua foto in cui egli
portava slacciato un occhiello dei polsini della giacca: che le sue fossero di
sartoria e quindi con occhielli veri era un dato di fatto, doveva dimostrarlo?
No.
[2] È
possibile ammirare anche senza voler imitare, anche senza invidiare.
[3] Ma ne
dubito: io fossi stato in lui mi sarei, almeno, domandato se era suscettibile
di – almeno – richiesta di rettifica il contenuto dell’articolo pubblicato da Panorama del 16 ottobre 2010, a firma Alessandra
Piperno, “Il nipote trans-gressivo”: reperito tranquillamente in data 9 marzo
2013 on-line.
Lui no, quindi certo non si
preoccuperà delle mie righe.
[4] Onde
ogni attribuzione a lui del titolo di “uomo più elegante del mondo” lascia il
tempo che trova.
[5] A
Milano manca pure il fiume che attraversa la città, se scoperchiamo i Navigli
risolviamo anche il problema del traffico?
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