PERLE MEDIATICHE - 4
Il Televideo RAI
Della “sgrammatica” e della morte della consecutio temporum in Televideo RAI non serve nemmeno scrivere. Evidentemente, non si ritiene che Televideo debba usare un Italiano corretto.
Ma a tutto esiste un limite.
Ecco perché sono costretto a segnalare come ben due volte nella prima notizia del 15 gennaio 2012 sia indicata Istanbul come “capitale” della Turchia.
È davvero una grande soddisfazione leggere notizie così precise: ovviamente è sarcasmo.
Perché non è che “li pagano” è che “li paghiamo”.
Desidero fare una precisazione: se mi trovo a commentare, per ora, solo la RAI questo deriva da due motivi: tutto ciò che è RAI è a pagamento indipendentemente dal fatto che dei programmi si voglia ([1]) fruire (lo sottolineo spesso, ma non guasta); obiettivamente sul versante informazione il “privato” nazionale (televideo a parte; ma spesso anch’esso è molto parziale) per più motivi non mi entusiasma e quindi faccio riferimento al pubblico.
Steg
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[1] Volerlo non è farlo. Ma se mi abbono a dei canali a pagamento, lo ho scelto e quindi si presume che li guarderò.
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