"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



martedì 24 gennaio 2012

LETTERATURA E EDITORIA PERIODICA NON SPECIALIZZATA

LETTERATURA E EDITORIA PERIODICA NON SPECIALIZZATA

Letteratura e editoria periodica non specializzata: grande prudenza nello scrivere a proposito di libri?

I supplementi letterari (che siccome aumentano non possono, appunto, essere tutti specializzati dalla prima all’ultima riga) sono popolari quasi come le trasmissioni di cucina.
Dovrebbero in realtà fungere innanzitutto da “tamburino”, cioè da informatore sulle uscite meno ovvie.

Alcuni atteggiamenti mi danno fastidio: le pavide rubriche in cui il libraio scelto dalla testata giornalistica del caso indica ciò che si vende (ovvero i disprezzati best seller, ma senza dirlo troppo perché ci sono anche le pagine di pubblicità degli editori, forse?) indi elenca quel che consiglia.

Poi c’e`il critico mascherato – con licenza di stroncatura o anche solo di giudizio negativo –, cosi di nuovo si salvano capra e cavoli.
Ben peggio è il critico amico, del morto (per esempio di Simenon) o del vivo (per esempio di Faletti), poiché solamente chi bada alla firma lo scopre dopo due o tre recensioni consecutive ([1]).

E che dire degli scrittori santificati? Camilleri è simpatico anche se fuma.
Proust è invulnerabile a ogni, eventuale, critica.

Poi ci sono i quasi irrecuperabili: l’esempio Louis-Ferdinand Celine, che anche in Francia continua da morto a soffrire non poco e ad essere spesso oggetto di “mani avanti”, prima di giudizi positivi sulle sue opere romanzesche.
Ma forse di Celine è meglio che scriva in un’altra occasione, oppure mai.


AGGIUNTA NATALIZIA ([2])
Il supplemento culturale de Il Sole 24 Ore di domenica 18 dicembre 2011 in ben due pagine diverse (a proposito di strenne) si prodiga nel magnificare due volumi editi da Bompiani a propos de Il piccolo principe di Antoine De Saint-Exupery, ma...
Ma accade che di nuovo non ci sia niente di niente.
Una è la semplice traduzione si un libro edito in Francia da più di un anno. Una strenna riscaldata.
L’altro è addirittura la ristampa dopo anni (ripeto anni) della edizione italiana, altro che “inedito” della sceneggiatura di Orson Welles per il suo film, mai realizzato, tratto dal predetto libro.


E ADDENDUM DI GENNAIO
Con toni seri e giustamente, qualcuno si è preoccupato del calo, vistoso, dei lettori di libri nello scorso anno 2011. I lettori in diminuzione sarebbero fra coloro che leggono almeno un libro al mese, cioè quelli su cui si regge buona parte del settore editoriale nazionale.
Bene: ma perché non domandarsi se il calo non sia dovuto anche al vincolo degli sconti in libreria (massimo 15%) per non sfavorire i piccoli editori. Certo, invece i grandi possono inventarsi le promozioni con sconto ab origine del 25% per alcuni nuovi titoli.
Alla faccia delle liberalizzazioni (che in Francia lo sconto sia al 5% massimo non cambia il risultato. Là i libri usati costano spesso molto meno che in Italia).


Data questa situazione complessiva ([3]), provate un poco a riflettere, e pensate anche a cosa state leggendo e perché avete scelto quel libro.


                                                                                                                      Steg



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[1] Lieto di essere smentito, con specifica di recensione “nemica”, però.
[2] Questo post cova dall’autunno 2011.
[3] Ma non finirà qui.

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