LE MANI
IN FACCIA
Da anni vedo autori di libri italiani e francesi che si fanno fotografare
in posa con il mento appoggiato a una mano e/o in altre varianti “manofacciali”.
Temo che si tratti del tentativo di dare a chi vedrà la foto
l’impressione di un contegno profondo del letterato medesimo.
Per reazione, inizialmente diffido di ogni autore con tale vezzo; di
solito di molti di quegli autori diffido anche – e spesso già – per altri
motivi.
Se poi il risultato fotografico deriva dall’autore dello scatto o dal suo
committente editoriale, beh è come la storia del sarto: nessun assennato ed
elegante cliente affida al sarto la scelta del colore della stoffa dell’abito,
e anche sul tipo di stoffa occorre che sia colui che indosserà il capo di
abbigliamento a dire l’ultima parola.
Quindi la colpa della foto è, in fondo, sempre imputabile al “soggetto
ritrattato” (per usare la definizione giuridica corretta).
Steg
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