RANK
XEROX E RANXEROX
(ancora su Stefano Tamburini, e su Tanino Liberatore)
(ancora su Stefano Tamburini, e su Tanino Liberatore)
Anche oggi, 23
febbraio 2014, è facile fare i carini e illudersi “con quelli corretti”:
Ornella Vanoni ha 80 anni e di Hugo Pratt non ci direbbe nulla di male.
Corto Maltese è
un gran figlio di buona donna, ma non sembra.
Chiaro il
segnale?
Provate ora a
dire bene del Coatto sintetico con il cervello di una fotocopiatrice, novella
creatura di un Barone Victor Frankenstein ([1]) che
era non un nobile, bensì un giovane adiacente agli studelinquenti ([2]):
Stefano Tamburini.
Dando a Cesare
ciò che è di Cesare, e quindi anche al grande abruzzese (il terzo dopo Gabriele
d’Annunzio e Ennio Flaiano) Gaetano “Tanino” Liberatore i suoi meriti, possiamo
concludere che Tambura e Tanino sono stati dei Prometei del ventesimo secolo?
Ore fa,
proponevo a Michele Mordente (scrivendoglielo), per anni inesausto esecutore
artistico di Steve Tamburo, di editare le storie di Ran(k)Xerox annotandolo
come accadde dal 1969 e per qualche anno con fortuna decrescente per alcuni
romanzi di Emilio Salgari per iniziativa e cure di Mario Spagnol.
Fatica inutile,
ma alla quale mi dedicherei volentieri.
Quarti d’ora
prima, infatti, riguardavo grazie a un DVD artigianale (ricevuto troppo tempo
fa da Mordente) un Tamburini ancora vivo nella trasmissione televisiva RAI (3,
Campania) intitolata “Sulla carta sono tutti eroi”.
E a parte lo
Schifano (Mario) ormai noto, riemergeva il ballardiano Crash che certo non è gradevole, ma è vero, jamesdeaniano e
comprensibile (se non anche condivisibile, ma se lo è per alcuni ne prendo
atto e basta).
Apparivano anche
(ivi in quanto nelle tavole a fumetti) delle ragazzine violentissime: irreali
allora, reali oggi. Ovvero il coatto R(k)X rischierebbe ora di essere vittima
(con le voglie di calcetto infrasettimanale?) della sua eroinomane e ninfomane
ultraminorenne.
Al di là delle
rispettive capacità: somme nel mondo del fumetto, il personaggio pensato da
Steve Tambura rimane alla fine soltanto suo. Ci ha provato Tanino a illustrarlo
– dopo la morte di Tamburo nell’aprile 1986 – con l’altrui contributo (di Alain
Chabat) nelle sceneggiature, ma alla fine la minor distorsione appare
disarmonica. Più cattiveria contingente e meno violenza da psicoterapia mancano
in quelle tavole caleidoscopiche e ipnotiche, e entrambe sono invece,
rispettivamente in addizione e in sottrazione, necessarie.
Non so cosa ne
pensa Chuck Palahniuk, probabilmente egli si inchinerebbe a un campione della
distruzione gratuita come Rank.
Noi lo chiamiamo
Rank.
Ricordo, una
ventina ben abbondante di anni fa, ero a Roma per lavoro e nel pomeriggio,
finiti gli incombenti e prima di andare in aeroporto, andai in un negozio di
fumetti ([3]) con
la metropolitana e sulla scala mobile pensavo a Rank e ai livelli della sua
Roma futura e coatta. Mi era inevitabile.
In fondo, Rank e
Lubna sono una coppia affiatata e da invidiare, mentre Corto Maltese rimane
tristemente solo non avendo avuto il coraggio di lasciare l’eccesso della
avventura maschilista per una Pandora Groovesnore che ancora mi farebbe battere
il cuore (se non fosse che ...).
Steg
POST
SCRIPTUM (del luglio 2015)
Non sono uso a cortesie, ma nel
caso di specie si tratta di Michele Mordente, quello che io definisco l’esecutore
artistico (con Alessandra Tamburini) di Stefano Tamburini, il quale sta
pubblicando e pubblicherà materiale raro di Tambura (e non solo). Ecco la pagina
Fb rilevante:
Steg
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consenso scritto dell’autore/degli autori.
[1] Il
romanzo Di Mary Wollstonecraft Shelley fu pubblicato nel marzo 1818.
[3] Anche
“fumetteria” è una parola a me sgradita siccome accettabile.
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