"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



martedì 4 febbraio 2014

COMINCIO A CAPIRE I VENEZIANI (il Bel Paese, i turisti e altro: considerazioni sparse)


COMINCIO A CAPIRE I VENEZIANI
(il Bel Paese, i turisti e altro: considerazioni sparse)

 
Leggenda – ma è una verità – vuole che certi ristoranti di Venezia abbiano tre ordini di prezzi: per i Veneziani, per i clienti e per i turisti. Forse c’è uno sdoppiamento: dopo i turisti italiani arrivano quelli stranieri a pagare con beata idiozia: sono la quarta classe degli avventori.
 
C’è un’autrice straniera, di lingua inglese, che non pubblica (per snobismo?) in Italiano romanzi polizieschi ambientati a Venezia, i suoi nome e cognome sono irrilevanti come i suoi scritti.
C’è anche una serie di romanzi ambientati a Roma, dove il protagonista è tale Ispettore (di polizia) Zen.
Roba, roba, da turisti stranieri che non riconoscono lo sputo del cameriere negli spaghetti (quando sono alle vongole sarebbe già un successo) in laguna o nei bucatini all’ombra del Colosseo o, bloody hell!, nel pesto di plastica che im-pesta (appunto) non solo le para-trenette nel mondo (non soltanto in Liguria).
 
Il cliché del “Paese del sole” è davvero frusto e liso, come se a Roma non ci fossero i nubifragi, a Genova anche le inondazioni, o come se – da idioti – sia bello rischiare una polmonite nel traversare Piazza San Marco con l’acqua alta.
 
Il problema, non è il turista: è il turista che vive di luoghi comuni, e che spesso tratta i locali come poco più che dei paria.
In effetti in questo c’è quasi una cesura fra latini e non: osservate i nordeuropei (con l’eccezione degli Olandesi, forse) in Italia o in Spagna.
 
Ma che vadano tutti in m*** questi stranieri con il complesso di superiorità umano e di inferiorità geografico, e paghino profumatamente i loro stereotipi del Bel Paese ([1])!

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] Si cfr. Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Antonio Stoppani.

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