"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



domenica 2 ottobre 2011

A RIOT ON THEIR OWN, BUT NOT ON MINE (The revolution will not even be televised?)

A RIOT ON THEIR OWN, BUT NOT ON MINE
(The revolution will not even be televised?) ([1])

Blanda eco in Italia per le proteste “contro Wall Street” che ultimamente si svolgono a Manhattan il sabato ([2]).

Da un lato, appare con evidenza che dette proteste non sono rivolte nei confronti del sistema finanziario in sé, bensì avverso quella finanza che ha portato a un’artificiosa crescita che, con altre concause, ha condotto a una crisi finanziaria che non è solo nordamericana, che non è di un unico settore (cominciò con quello immobiliare), che nessuno è in grado di definire territorialmente e nel tempo (doveva già essere finita. Ogni governo nazionale si dichiara meglio degli altri nel contrastarla, in realtà vivono a ore, con gli indici dei mercati degli strumenti finanziari che oscillano incessantemente mettendo in crisi anche i parametri di valutazione dei medesimi), che nessuno sa come e quando (lo ripeto) risolvere.

Dall’altro, chiunque abbia capacità di considerare la propria dimensione europea si chiede: cosa succede chez nous? Pressoché niente.
Se un imprenditore come (ripeto come) Diego Della Valle (rivolto formalmente al lusso, ma anche entro il consiglio d’amministrazione del Corriere della Sera, già nel patto di sindacato di Mediobanca ora fuori per salire meglio nel suo capitale sociale, etc.) acquista degli spazi su quotidiani, mentre i cittadini ([3]) non si sento spinti a protestare (intanto significativamente gli “indignados” spagnoli danno il nome agli indignati su scala planetaria), il panorama che si presenta agli occhi di chi voglia vedere è brullo e desolato (non desolante).

Non esiste cioè nel nostro paese alcuna spinta alla protesta rivolta al cambiamento.
Esiste una palude politica che tutto assorbe, nella quale diviene un timido ribelle (dopo il meno ribelle sindaco di Macherio, anch’egli leghista) il Ministro degli Interni (quasi una contraddizione in termini) Maroni dichiarandosi favorevole alla consultazione popolare referendaria relativa alla normativa che regola le elezioni.

Esiste, però, anche un popolo che, ormai da un trentennio abbondante, non si distingue più per classi sociali, ma è accomunato dall’illusione dell’eterno miglioramento a credito (quel compro oggi e pago domani che non funziona più per chi non ha lavoro o si vede non pagato dal proprio datore) del proprio tenore di vita, dalla borsa di grande marchio che dovrebbe consentire alla piccola impiegata di sentirsi uguale alla moglie del grande dirigente o, meglio ancora, a quella dello sportivo, dall’orologio da migliaia e migliaia di euro (però poi l’ora è letta sullo schermo di un telefono mobile), e così via.

Detto in modo brutale e banalizzante: è il padrone che sembra fare la rivoluzione al posto dei suoi operai? Probabilmente no.
Verosimilmente, in Italia l’imprenditore cura i propri interessi; mentre il dipendente, abbagliato dall’esclusività vendutagli dalla pubblicità (come può essere esclusivo ciò che viene propagandato per essere venduto in grandi quantità? Impossibile), non si accorge di essere ogni giorno più povero.
L’intellettuale è sparito, oppure è ospite dei rotocalchi che nascono come costole di altre testate e che sono farciti d’inserzioni pubblicitarie e “redazionali” (la stessa cosa, ma vestita da articolo con foto di prodotti da vendere).

E smettiamo di rotolarci in “nottate” napoletane che devono “passare”, perché fuori dalla crisi, quando se ne verrà fuori, l’Italia sarà ancora più indietro in quanto non avrà partecipato in alcun modo a costruire il futuro mondiale.
Altro che sequestri di prodotti cinesi pericolosi! Le poche speranze sono proprio in generazioni nate nello Stivale, ma con gli occhi a mandorla oppure che praticano il Ramadan; ovviamente, loro avranno i propri politici, italiani però con logiche che saranno incomprensibili a una classe politica vecchia e tesa a perpetuarsi ad ogni costo (anche contro le imprese. Forse qualcuno ricorda chi sostennero gli imprenditori nel 1922?), incluso quello di sfumare le proteste a Lower Manhattan (cioè la periferia censura la Capitale dell’Impero).


                                                                                                                      Steg



© 2011 Steg, Milano, Italia.
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[1] I due riferimenti parafrasati di titolo e sottotitolo sono, rispettivamente, a “White Riot “ di The Clash e a “The Revolution Will Not Be Televised” di Gil-Scott Heron.
[2] Parafrasando Scerbanenco, i Newyorkesi protestano il sabato.
[3] Perché Beppe Grillo è quasi sparito?

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