"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



venerdì 28 giugno 2024

GIOVANI (Tombstone series – 93)

 

GIOVANI

(Tombstone series – 93)

 

Siamo stati giovani meglio di voi (tardi x, y, z, millennials, …)

 

Pensate a John Lydon (appena prima di Rotten): indossa una maglietta, dozzinale, dei Pink Floyd cui è aggiunta a pennarello in apertura "I hate".

Ovviamente, la purezza di Syd Barrett è intatta.

 

Ora pensate ai tristi figuri attuali con magliette dedicate a The Beatles, ma anche a Kurt Cobain, o a Siouxsie (con o senza: vedasi 2023) and the Banshees.

Giovani senza presente, ma solamente passato.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

 

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mercoledì 26 giugno 2024

INATTUALITÀ TAURINE (Facebook Down Series – 52)

 

INATTUALITÀ TAURINE

(Facebook Down Series – 52)

 

La mia opinione su tori e corrida non è cambiata ([1]).

 

Ho rinvenuto due interessanti articoli che sottopongo, in ordine cronologico, senza commentare:

http://uominietori.it/la-bella-morte-e-i-tori-neri/

http://uominietori.it/deideologizzare-la-corrida/

 

Unica considerazione: Jean Cau ebbe vita intensa ([2]).

Il riferimento alla “bella morte” conduce a Carlo Mazzantini ([3]).

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

 

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martedì 25 giugno 2024

“A SEI ANNI TU GIÀ SAI” (attualità ruggeriane?) (Facebook Down Series – 51)

 

A SEI ANNI TU GIÀ SAI

(attualità ruggeriane?)

(Facebook Down Series – 51)

 

 

Alla presentazione dellultimo libro di Enrico Ruggeri ([1]), lautore ha ricordato come ci sia una giovane - rectius ventenne (abbiamo il vizio di NON chiamare ragazzi/e i tardo trentenni, noi) - sua estimatrice che tutti i giorni ascolta “Mano armata” ([2]).

 

Spero che la ragazza conosca anche la versione non censurata: https://www.youtube.com/watch?v=g8pcXAU8s_s  

 

Noi, nel dubbio “andiamo ai resti”.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

 

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ALDO BUSI? DISCRETO DISINTERESSE (Facebook Down Series – 50)

 

ALDO BUSI? DISCRETO DISINTERESSE

(Facebook Down Series – 50)

 

 

https://primabrescia.it/attualita/aldo-busi-quarantanni-fa-il-suo-primo-romanzo-seminario-di-gioventu/

 

 

Prima edizione, primo romanzo

 

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sabato 22 giugno 2024

PER CHI CI CREDE (Facebook Down Series – 49)

 

PER CHI CI CREDE

(Facebook Down Series – 49)

 

Da non credente, mi paiono più affidabili le Oblique Strategies, piuttosto che Il libro dei mutamenti.

(riflessione indotta da Robert Galbraith, LA romanziere)

 

https://en.wikipedia.org/wiki/Oblique_Strategies

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_libro_dei_mutamenti

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

 

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CON L’ARIA CHE TIRA … SUPERMERCATO (Facebook Down Series – 48)

 

CON L’ARIA CHE TIRA … SUPERMERCATO

(Facebook Down Series – 48)

 

Qualche fine pensatore della sinistra affermerà che fare la spesa al supermercato è di destra (a parte alla COOP, che però non è molto economica, appunto?).

 

A me pare più borghesuccio pagare a rate le vacanze.

 

https://www.youtube.com/watch?v=tR6OG1-1q1Y

 

https://www.youtube.com/watch?v=o16MXKOg_jw

 

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

 

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mercoledì 19 giugno 2024

PIKKETTANDO PINKETTS

 

PIKKETTANDO PINKETTS

 

Sapete cosa sono i picchetti? Non quelli militari, però.
I picchetti erano quella pratica per cui io, da solo, sono arrivato a picchettare anche due ingressi “del” mio liceo, lo Scientifico Alessandro Volta.
Il liceale mi chiedeva: “c’è picchetto?” Rispondevo “sì” e questo nemmeno mi chiedeva il tema dello sciopero, sciocchino.
Poi è arrivato il punk, e ... Leggetevi il blog, partendo dal suo primo post, cui adde https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2012/08/tonito-memorial-to-live-and-die-in.html.
Lo sciocchino privo di curiosità se non si è diplomato male, sicuramente avrà annaspato negli studi accademici ([1]).

 

Perché la memoria di Andrea G. Pinketts va protetta?

Siccome Pinketts è anche sodale di Raul Montanari (uno molto bravo che ho anche aspramente criticato, direttamente. Però bravo) di cui da leggersi resta almeno La perfezione.

 

Siccome Pinketts è sodale di Carlo Lucarelli quando Lucarelli era giovane, magro e con più capelli (like yours truly) è i suoi libri costavano nulla, incluso quello blu (la copertina) dove appare l’Ispettore Coliandro.

Ma anche Un giorno dopo l’altro è un bel romanzo.

 

Il picchetto evita gli intrusi e, se prima di leggere un libro di Pinketts (o Montanari, o Lucarelli), vi domandate se “c’è picchetto?” e “perché?” fate un gesto e una riflessione di umiltà.

I quali non bastano mai.

 

Ah, bella intervista a Pinketts: https://boll900.it/numeri/2002-i/Pinketts.html.

Quelli bravi correggano da soli i refusi, gli altri non leggano Pinketts.

E nemmeno il miglior Montanari e il miglior Lucarelli.

 

E le due “k”? Beh ai tempi del liceo erano “rafforzative” … Già.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] Miei voti invece …

sabato 15 giugno 2024

PAOLO CARÙ (Steg about Steg Series – Shards - 2)

 

PAOLO CARÙ

(Steg about Steg Series – Shards - 2)

 

A Paolo Carù (Rest In Power) ([1]) gliene devo qualcuna.

Ma non badate alla modesta agiografia da signori di mezza età che ancora, forse, si spaventerebbero se ascoltassero “Anarchy in the U.K.”.

 

E no: non fermatemi, se avete già letto qualcosa nel blog ([2]).

 

Carù non aveva tutti i dischi che cercavi, ci mancherebbe ([3]).

Però qualcuno glielo devo:

“Borstal Break Out” degli Sham 69; l’antologia No New York; il primo singolo (e poi l’album di esordio) dei Public Image Ltd.; con già alla mia cintura l’apribile di “Hong Kong Garden” (comprato a Londra un paio di giorni prima della data di pubblicazione ufficiale) The Scream di Siouxsie and the Banshees, …

Dal 1979, però, per i singoli “con copertina” si cominciava a comprare per corrispondenza (banconote in una busta) e ogni tanto si incaricava qualche amico che andava a Londra ché tanto comprare due copie invece che una faceva poca differenza.

 

Certo, poi c’era sempre quel noto giornalista musicale appassionato di artisti nordamericani che chiedeva sempre com’era un disco a Carù: lui immancabilmente gli rispondeva, diplomaticamente, che era almeno interessante: del resto Carù i dischi li vendeva…

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] Traggo dal web: “È stato trovato morto ieri mattina, venerdì 14 giugno, nella sua abitazione in centro”: https://www.prealpina.it/pages/quel-disco-lui-laveva-musica-in-lutto-morto-paolo-caru-343560.html .
[2] https://www.youtube.com/watch?v=qV70szmUwU4 .
[3] Un mio compagno di liceo, e poi amico negli anni universitari, C. L., diceva: sembra il fratello di Jerry Garcia.
Ma il “fratello” non aveva una copia di Historic Dead o di Vintage Dead.

NÉ MODA, NÉ CANTO (LOUIS-FERDINAND CÉLINE)

 

NÉ MODA, NÉ CANTO

(LOUIS-FERDINAND CÉLINE)

 

Ho un vago ricordo di fresco teen-ager ([1]) in cui pensai: ma come è possibile che una casa di moda (maison allora) possa usare il cognome di un celebre (per me di cognome) come Céline?

 

Circa trenta anni dopo, a una maison de la presse su un grand boulevard, probabilmente Des Italiens, Parigi, vidi e comprai un cofanetto con due DVD e un petit livre su Louis-Ferdinand Céline.

 

Andando per aneddotica, ma anche per saltum, una trattativa col pugnale fra i denti con un venditore di libri nel meneghino bouquinism di Piazza Diaz.

Arrivarono, a trattativa esaurita, le traduzioni per i tipi di Guanda, più o meno sequestrate, dei pamphlet “cattivi”, comprati, dunque.

Anni dopo arrivò quella loro riedizione canadese ([2]), forte di una normativa sul diritto d'autore diversa da quella maggioritaria ([3]).

 

E proseguo: prezzo corretto per l’album fotografico della Pléiade un sabato pomeriggio in un negozio di nota catena di librerie, più o meno che non, dedite allo usato).

 

E ancora: nel 2023 caccia al nuovo album della Pléiade - come il precedente formalmente offerto, in realtà prezzi da riscatto di bottino di guerra.

Preda conseguita.

 

E continua ...

 

Celine? Beh lo difese Roger Nimier, e allora non si discute.

 

C'è un bel libro, bello ancora di più per l'apparato critico nella edizione italiana (chissà?), dedicato alla morte di Celine: scritto da Dominique de Roux, si intitola La mort de L.-F. Céline.

Esergo difficilmente eguagliabile. Au Capitaine Achab. À Lénine dans son wagon plombé”.

Quanto a pochi partecipanti al funerale, per Céline un testa a testa con Pierre Drieu La Rochelle.

 

E il canto? Ah!: senza il nome proprio nei motori di ricerca compare sempre Celine Dion.

 

Evidentemente, non oserei mai cimentarmi in un post dedicato a Louis-Ferdinand Céline.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

 

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[1] Il solo caso in cui non sopporto la parola italiana, fra l'altro priva di quella valenza nuova cristallizzata, da questo lato dell'Atlantico, da Colin MacInness, che è “adolescente” - suona come un mal di pancia.

[2] Non facile, ormai, nemmeno reperire i riferimenti online.

Intitolato Écrits polémiques, quasi mille pagine, per i tipi delle éditions 8, anno 2012.

https://www.editionshuit.com/produit/ecrits-polemiques/.

[3] Crollò anche il monopolio su Le Peti Prince.

venerdì 14 giugno 2024

GIORNALISMO MUSICALE? (Facebook Down Series – 47)

 

GIORNALISMO MUSICALE?

(Facebook Down Series – 47)

 

L'articolo di Andrea Laffranchi (Corriere della Sera, 13 giugno 2024) su Françoise Hardy è meno che modesto.

In confronto, il “coccodrillo” di RAI News sembra scritto da Philippe Manœuvre.

 

Parafrasando il titolo, brutto, di una canzone, non bella, italiana, propongo a Laffranchi: “chieda chi era Etienne Daho”.

Ovviamente anche “chi è”.

 

Non è cambiato nulla: https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2011/11/yves-adrien-giornalismo-musicale-e-tale.html

 

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

 

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mercoledì 12 giugno 2024

…BUT WE DIE FIERCE (Facebook Down Series – 46)

 

…BUT WE DIE FIERCE

(Facebook Down Series – 46)

 

 

http://evene.lefigaro.fr/citation/marguerite-duras-inimaginable-consternante-nullite-3419322.php

 

https://faroutmagazine.co.uk/the-bob-dylan-song-that-links-him-to-francoise-hardy/

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

 

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WE [DON’T] DIE YOUNG (Facebook Down Series – 45)

 

WE [DON’T] DIE YOUNG

(Facebook Down Series – 45)

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Nuti

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Fran%C3%A7oise_Hardy

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

PS: https://www.youtube.com/watch?v=6JA25BIxgtk

 

 

 

 

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martedì 11 giugno 2024

VIETATO MORIRE ANCHE NELLO SPORT (dedicato a Ayrton Senna e a Nina e Natascha Rindt)

VIETATO MORIRE ANCHE NELLO SPORT

(dedicato a Ayrton Senna e a Nina e Natascha Rindt)

 

In miniera si muore. Non si guadagna molto come minatori.

In miniera muoiono anche i canarini, la cui funzione è salvare possibilmente vite umane (qualche animalista già dissente).

 

Al minuto 53 del documentario Jochen Rindts Letzer Sommer ([1]) si ode questa frase: “we always had a nice black dress in our wardrobe to go to the next funeral”: lo dichiara una ancora affascinante Nina Lincoln, finlandese, di professione modella, sposata Rindt e quindi vedova di Jochen nonché mamma della loro figlia Natascha.

Jochen Rindt: austriaco, unico pilota di Formula 1 ad aver vinto un titolo mondiale da morto. Ma fu anche pilota in Formula 2 dove vinse molto ([2]).

Rindt corse anche contemporaneamente nelle due “formule”, come accadeva per certi piloti altresì nel motociclismo (incluso Giacomo Agostini).

Se si partecipa a molte gare, il rischio di incidenti aumenta: l’asso austriaco dunque si ferisce seriamente nel corso del Gran Premio di Spagna del 1969, poi torna a correre.

Rindt muore sul circuito di Monza, durante le sessioni di qualifica, il 5 settembre 1970 ([3]).

 

Se vedete i documentari sportivi con immagini sino ai primi anni settanta del secolo scorso, vi domanderete: “ma come fanno questi piloti, con quelle tutine da nulla, che fumano prima e dopo la gara”, i centauri addirittura con le partenze a spinta della loro moto … Certo donne e motori a contendersi il fascino dei nuovi cavalieri.

 

Bene, adesso considerate i seguenti dati:

  • Jarno Saarinen, finlandese, pilota di moto: 1 titolo mondiale vinto in classe 250, 48 GP disputati, 15 GP vinti, 32 podi - morto a Monza nel 1973, nessun circuito dedicato in Italia;
  • Renzo Pasolini, italiano, pilota di moto: 1 secondo posto in classe 125, 1 secondo posto in classe 250, 46 GP disputati, 6 GP vinti, 35 podi – morto a Monza nel 1973, nessun circuito dedicato in Italia;
  • Marco Simoncelli italiano, pilota di moto: 1 titolo mondiale vinto in classe 250, 151 GP disputati, 14 GP vinti, 31 podi - morto a Sepang (Malesia) nel 2011, un circuito dedicato in Italia.

 

Passando all’automobilismo di Formula 1, pensate che:

  • a Gilles Villneuve (nessun mondiale vinto in questa “classe”) in Canada è dedicato dallo stesso anno della sua morte (1982) il circuito automobilistico di Montreal,
  • mentre ad Ayrton Senna in Brasile è semplicemente dedicato il circuito interno di Interlagos, quello dove corrono i kart.

Per inciso: a Rindt (morto anche lui “come” Senna ([4])) non è dedicato l’autodromo di Monza.

 

Pur se ha ragione Niccolò Machiavelli: “Perché non i titoli illustrano gli uomini, ma gli uomini i titoli” ([5]), talvolta ci si resta proprio male.

Male in quanto chi glorifica certi sportivi come fuoriclasse quando i secondi morirono come campioni insieme ad altri dimenticati e forse più meritevoli forse contribuisce a rendere mediocre il mondo.

A parte il fatto che sono tutti, quasi campioni, campioni e fuoriclasse (o “assi”) ([6]) morti nella maniera migliore: giovani e facendo quello che amavano fare.

 

Adesso, odiatemi pure: voi che ai funerali applaudite, per di più vestiti come per una gita al mare ([7]).

E andatevi a vedere i campionati “degli ingegneri” – parole di Flavio Briatore (il 20 marzo 2014 a “Griglia di partenza”, in collegamento telefonico) – in formula 1 e in Moto GP sui canali televisivi a pagamento

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] Reperibile qui: http://www.youtube.com/watch?v=ryWOdB2tREM.
Dopo otto anni, quel video non c’è più, accontentatevi di questo (ma la citazione rimane valida): https://www.youtube.com/watch?v=L-DqeZLX9dc
[2] E anche sul gradino più alto alla 24 Ore di Le Mans del 1965 in coppia con Masten Gregory.
[3] Era nato il 18 aprile 1942 a Mainz.
[4] Entrambi trafitti da un “piantone”.
[5] Da: Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio.
[6] Mio post: “Ayrton Senna: un asso” https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2013/04/ayrton-senna-un-asso.html .
[7]. In argomento rinvio al mio post “’Il pantalone’ e il ‘Caipiroska alla fragola’: il massacro della lingua italiana come alibi per evitare di affrontare molte cose”: https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2011/12/il-pantalone-e-il-caipiroska-alla.html