"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



martedì 12 novembre 2019

PUNK A MILANO: ADDENDUM (ovvero delle “avanguardie storiche” non sapeva nulla nessuno)


PUNK A MILANO: ADDENDUM
(ovvero delle “avanguardie storiche non sapeva nulla nessuno)

Nel post che inaugurò il blog ([1]), si fece una fugace citazione del Dadaismo parlando di fanzine italiane: “primogenita nata dai miasmi dei navigli è Dudu H.y.n.d.r.o. Punk News: Dudu per ‘dada + punk’, Hyndro per Montanelli. Meglio delle avanguardie storiche ispiratrici (care ai mastermind della ‘zine medesima)”.

Gli è che all’epoca: da un lato, ancora non era così sicuro parlare di Futurismo ([2]), ancora tacciato di fascismo come Gabriele d’Annunzio (e il suo alias artistico D'Annunzio).
Dall’altro, forse era comodo evocare il Dadaismo e l’urinatoio di Duchamp e il ferro da stiro chiodato di Man Ray: cose da gente stramba, poi rinsavita. Rinsavita come i giovani quando diventano adulti.
Eppoi su questa linea era anche più semplice far passare gli Skiantos, ad esempio ([3]).

Insomma, con la parola Dada (i dadaisti non amavano molto la parola “Dadaismo”) si addolciva il punk senza dire una parola su futuristi e dadaisti che litigarono: accadde.
Si vendeva una versione del punk “un po’ più a sinistra” di quella reale (vedi sopra Futurismo).
Si diceva poco o niente dei dadaisti non celeberrimi, fra cui Jacques Rigaut di cui dal 1970 circolano i suoi Ecrits per la curatela di Martin Kay ([4]), anche perché probabilmente chi spacciava il dada-punk non la conosceva nemmeno questa figura leggendaria: autentico “too fast to live, too young to die”.

Che poi noi ci si sentisse più futuristi che dadaisti, anche prima di Adam and the Antz ([5])/Ants ([6]) era quasi ovvio: soffiava il post-punk nel 1979 ([7]).

Ecco in questa situazione, con appena un quarantennio abbondante di ritardo vorrei che i Signori Sandro Baroni e Nicola Ticozzi (i succitati “mastermind”) ci porgessero le loro scuse.
E si leggessero la monumentale biografia dedicata a Rigaut da Jean-Luc Bitton che lo apostrofa “suicidato magnifico” ([8]), suona leggero e micidiale quasi come “cane di diamante”.


                                                                                                                      Steg



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[2] Sebbene il volume dedicato a Filippo Tommaso Marinetti risalga al 1968 e poi ebbe la consacrazione nei Meridiani: mi riferisco a Teoria e invenzione futurista.
[3] Gruppo che per me non è più innovativo degli Squallor. Quindi Freak Antoni avrebbe avuto importanza anche senza di loro.

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