PUNK A
MILANO: ADDENDUM
(ovvero
delle “avanguardie storiche” non sapeva nulla nessuno)
Nel post che
inaugurò il blog ([1]), si fece una fugace
citazione del Dadaismo parlando di fanzine italiane: “primogenita nata dai
miasmi dei navigli è Dudu H.y.n.d.r.o. Punk News: Dudu per ‘dada + punk’,
Hyndro per Montanelli. Meglio delle avanguardie storiche ispiratrici (care ai mastermind
della ‘zine medesima)”.
Gli è che all’epoca:
da un lato, ancora non era così sicuro parlare di Futurismo ([2]), ancora
tacciato di fascismo come Gabriele d’Annunzio (e il suo alias artistico D'Annunzio).
Dall’altro, forse
era comodo evocare il Dadaismo e l’urinatoio di Duchamp e il ferro da stiro
chiodato di Man Ray: cose da gente stramba, poi rinsavita. Rinsavita come i
giovani quando diventano adulti.
Eppoi su questa
linea era anche più semplice far passare gli Skiantos, ad esempio ([3]).
Insomma, con la
parola Dada (i dadaisti non amavano molto la parola “Dadaismo”) si addolciva il
punk senza dire una parola su futuristi e dadaisti che litigarono: accadde.
Si vendeva una
versione del punk “un po’ più a sinistra” di quella reale (vedi sopra Futurismo).
Si diceva poco o
niente dei dadaisti non celeberrimi, fra cui Jacques Rigaut di cui dal 1970
circolano i suoi Ecrits per la curatela di Martin Kay ([4]),
anche perché probabilmente chi spacciava il dada-punk non la conosceva nemmeno
questa figura leggendaria: autentico “too fast to live, too young to die”.
Che poi noi ci
si sentisse più futuristi che dadaisti, anche prima di Adam and the Antz ([5])/Ants
([6]) era quasi
ovvio: soffiava il post-punk nel 1979 ([7]).
Ecco in questa
situazione, con appena un quarantennio abbondante di ritardo vorrei che i
Signori Sandro Baroni e Nicola Ticozzi (i succitati “mastermind”) ci porgessero
le loro scuse.
E si leggessero
la monumentale biografia dedicata a Rigaut da Jean-Luc Bitton che lo apostrofa “suicidato
magnifico” ([8]), suona leggero e micidiale
quasi come “cane di diamante”.
Steg
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pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso
consenso scritto dell’autore/degli autori.
[1] Per
chi volesse leggerselo tutto: https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2011/08/note-sul-punk-in-italia-e-milano.html.
[2]
Sebbene il volume dedicato a Filippo Tommaso Marinetti risalga al 1968 e poi
ebbe la consacrazione nei Meridiani: mi riferisco a Teoria e invenzione
futurista.
[3]
Gruppo che per me non è più innovativo degli Squallor. Quindi Freak Antoni
avrebbe avuto importanza anche senza di loro.
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