SON
OF CAULFIELD
Molto raramente
mi concedo di cambiare idea.
Ancor più
sporadicamente tale revirement ([1]) si
basa su certezze istintive.
Avevo già
bollato la biografia (so to say)
scritta da David Shields e Shane Salerno su Jerome D. Salinger – intitolata poco
originalmente Salinger – come
inacquistabile, ma la lunga recensione di Alessandro Piperno su La Lettura ([2]) del
22 giugno 2014, del quale non ho letto nessuna opera letteraria ma di cui mi
fido come critico letterario (eh sì di qualcuno mi fido), mi induce a cambiare
idea ([3]).
Interessa tutto
ciò ai miei lettori? Non so, ma almeno segnalo un buon articolo da leggere.
A Piperno posso
solo obiettare che egli avrebbe potuto citare Tommaso Landolfi quanto al
profilo inesistente (cfr. Italo Calvino) o blank
(cfr. Richard Hell) dell’autore “sulla” copertina.
Inoltre, egli
potrebbe, anche, dichiarare di essere proprietario, come molti, di copia del “non
più pubblicato” di Salinger.
Piperno Landolfi
lo conosce sicuramente, mentre per i bootleg
salingeriani concediamogli un qualche pudore, anche interessato, alle prede
della sua biblioteca.
Inoltre, mi
permetto, uso questo verbo con attenzione, una piccola analisi critica.
Holden Caulfield
è realmente un outcast ([4]) o un
self-outcast.
La sua non
appartenenza alla società lo rende(va) certamente facile (o prevedibile) idolo
giovanile.
Salinger avrebbe - dopo il certificato successo - potuto serializzarlo e, magari, uscire indenne dall’operazione.
Salinger avrebbe - dopo il certificato successo - potuto serializzarlo e, magari, uscire indenne dall’operazione.
Ci si può
chiedere cosa spinse Susan E. Hinton a serializzare la sua narrativa. Ma la
Hinton è un traguardo difficile, come i Ramones. La serializzazione ti rende di
solito Federico Moccia, Moccia con meno successo (per l’artista musicale “mocciaesco”
scegliete voi).
I libri di
Salinger oggi non dicono più niente, o molto poco, a un giovane.
Ritengo che chi
legge il capolavoro The Catcher in the
Rye e non il resto del suo autore non abbia capito molto. Come ascoltare i
Sex Pistols senza, almeno, un b-side
([5]).
Penso anche che
attualmente Salinger vada letto di nascosto dai propri genitori: cioè
asportando copia dalla libreria di famiglia senza farsi vedere.
Molti,
sfortunatamente, avranno fra le mani solamente copia de Il giovane Holden (per di più recente e peggio ancora in Italiano,
appunto) e dovranno arrangiarsi per il resto, anche con operazioni dubbie su
siti Internet compiacenti.
Non posso, mi
dispiace, raccontarvi il suono di una mano sola che applaude. Non è spiegabile.
Ma se siete
arrivati fin lì siete sulla vostra, e quindi buona, strada.
Steg
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sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/od archiviata per il
pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso
consenso scritto dell’autore/degli autori.
[1] Eh sì perché non sono
curve a 45° ma a 180° quelle che percorro.
[3] Non al prezzo dell’edizione
italiana, evidentemente.
[4] C’è un romanzo di Joseph
Conrad intitolato An Outcast of the
Islands, in Italiano la traduzione “reietto” può sembrare obsoleta, ma è
corretta. Non è sinonimo di ribelle, ma può essere conseguenza di ribellione.
[5] Io scelgo “Satellite”.
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