PERLE MEDIATICHE 9 – IL PUNK NON È
APPROSSIMAZIONE
Una ala del punk
è nota come “DIY”, cioè do it yourself:
fallo da solo.
Nessuno si
permetterebbe di criticare la fanzine di Mark P., Sniffin’ Glue, per un errore: era il 1976, i PC (e i Mac) non
esistevano come prodotto di massa, e a parte lo sbaglio tipografico (sempre in
agguato) le informazioni non abbondavano.
36 anni dopo è
diverso.
Quindi oggi se
sbaglio: non ho ricontrollato, magari non ho in precedenza verificato, chi mi
pubblica ci mette anche la sua di faccia.
Chi pensa che il
punk sia approssimazione, si sbaglia di grosso: chiedete ad Adam Ant o a
Siouxsie Sioux.
Ecco perché sono
rimasto molto male quando ho letto, su una pagina Facebook, le note di
copertina dell’inserto – aggiunto – allo split
album Jumpers/198X, intitolato Palach
Memorial, che quindi si sommano alle note di copertina originarie (quelle
definitive sono in questo blog).
Le note
dell’inserto sono scritte da Tony Fischer, ma evidentemente la faccia ce la
mette anche chi ha pubblicato il fonogramma e dette note, cioè Rave Up Records.
Preciso che non
sto criticando il contenuto di queste seconde note, ma confuto due informazioni
ivi riportate.
Innanzitutto mi
trovo Jan Palach dato per morto nel 1968 ([1]): non
19 gennaio 1969 come è in realtà (e scritto nelle mie note, anche).
In secondo
luogo, Francesco D’Abramo viene, more
solito, descritto come a metà fra un santo e il John Peel milanese.
La verità è che
lui (D’Abramo) avrebbe potuto, se avesse voluto, contribuire a rendere più
ricco (e quindi vivo) ciò che oggi è disponibile in termini di registrazioni
audio dell’epoca.
Nessuno è mai
riuscito ad avere da lui copia delle registrazioni audio che realizzava ai
concerti. Mi fermo qui. Non sarà una colpa, ma certo nemmeno un merito ([2]).
Questo è quanto,
per la precisione, sia essa punk o meno.
Per una cronaca
milanese che diverrà storia, così come per una storia che non deve essere
distorta.
Steg
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riprodotta e/od archiviata (anche su sistemi elettronici) per scopi privati e/o
riprodotta e/od archiviata per il pubblico senza il preventivo ottenimento, in
ciascun caso, dell’espresso consenso scritto dell’autore.
[1] Non
mi pare un errore tipografico: l’impressione è che sia trattato da casualty dell’occupazione militare
sovietica.
[2] Anche
Clinton Heylin si lamentava di qualcuno che “sedeva” sopra una montagna di
registrazioni realizzate al CBGB’s all’inizio della scena punk newyorkese.
Evidentemente, è una sorta di tic diffuso.
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