"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



sabato 6 dicembre 2025

UNA VITA TRAVESTITA, MA DA DISAGIATI

 

UNA VITA TRAVESTITA, MA DA DISAGIATI

 

Il “ma” è ostativo, e in esso sta l’essenza di queste righe.

 

Tutta la pubblicità che audiovedo e ascolto (quella cartacea talvolta ha problemi ancora peggiori) si rivolge a persone di piccolissima borghesia (o sono regrediti o non sono avanzati nel proprio ceto) in uno stato di squallida esistenza (e non mi riferisco - anche e per maggior aggravio, il famoso overkill - a stitichezza e prostata, con l’aggiunta degli assorbenti femminili e gli adesivi da dentiera) che dovrebbe migliorare e “realizzarsi” (sic) tramite:

-          polizze mediche “più o meno”

-          investimenti patrimoniali “tentativi”: impeccabili nel messaggio ed esecrabili nella sostanza: essa da scoprire come in una caccia al tesoro

-          rasoi elettrici per padri assenti

-          lozioni per cretini per i quali la propria barba è un traguardo

-          cretini che si sono sposati con la compagna di asilo (questa è una citazione specifica)

-          madri devastate che fanno le amiche piuttosto che le mamme (merendine)

-          famiglie “obbligatorie” perché è il moloch della Nutella (volgarizzo il marchio e detta volgarizzazione invoco a difesa) con un Natale tragico (intanto l’Islam avanza)

-          liquori che devi bere responsabilmente, ma devi bere (idem per gli amari più improbabili e per quelli più nobili)

-          pasti natalizi con simil prelibatezze (un poco come la finta pelle) da discount dietro la Cortina di ferro (non d’Ampezzo).

Mi fermo per pietà.

 

E allora penso a tre romanzi (almeno due da me già citati in precedenza), o meglio apparenti tali, in verità essi sono cronaca della terra desolata esistenziale.

In disordine essi sono:

- Prozac Nation,

- American Psycho,

- The Bonfire of the Vanities.

Nessuno dei personaggi china la testa, il filo interdentale per far sanguinare l’anima a scopo terapeutico emerge vincente nel mio pantheon della disperazione urbana.

 

Il post finiva altrimenti, con un lievissimo filo di indulgenza verso il lettore.

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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