"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



lunedì 22 novembre 2021

GARBO (ripensamenti berlinesi)

 

GARBO (ripensamenti berlinesi)

 

Premetto che musicalmente conosco Garbo dal suo album di esordio, e nello scorso decennio ho, come spesso mi capita per curiosità, cercato di mettere insieme una discografia che fosse se non completa almeno rappresentativa.

 

Premetto, anche, che queste righe hanno come fonte di ispirazione un mio post di molti anni fa in cui scrissi che fra Garbo ed Enrico Ruggeri il “vero berlinese” fu il secondo ([1]).

Berlino la avevo già visitata diverse volte all’epoca, tanto che ne scrissi anche separatamente, per lo meno per fissare qualche mio ricordo ([2]).

 

Ma …

Beh, gli anni sono passati e Ruggeri continua ad oscillare: a un guest vocal nella canzone degli Ianva “Canone europeo”, un omaggio a nome Decibel a David Bowie (“Lettera dal Duca” ([3])), la ricostituzione dei Decibel, appunto, si contrappongono tutte le sue scelte nazional-popolari che ormai hanno raggiunto per quel che mi riguarda uno stridio che temo non avrà fine.

Peccato.

 

Garbo, invece, forse meno sulle barricate e meno “sudato” nell’esibizione di Ruggeri, ha una linea quarantennale talmente stabile da sembrare quasi perenne (lui dice di non ambire allo status di highlander).

Eppure i riferimenti musicali di questi due artisti italiani (entrambi anche con profilo autoriale di quanto interpretano) sono molto simili. Però Renato Abate ([4]) è poco attiguo al rock and roll (il che mi fa pensare al fatto che i Velvet Underground siano l’ultimo artista non “moderno” in riferimento alla categorizzazione Des Jeunes Gents Mödernes francofona ([5])).

Ed allora, si arriva alla svolta berlinese di David Bowie il quale letteralmente chiude un capitolo ed affronta “A New Career In A New Town”.

La torre della televisione che guarda su Alexanderplatz: der Berliner Fernsehturm ([6]) è fra le immagini – tutte in bianco e nero – che Garbo ha scelto per le sue esibizioni dal vivo di fine 2021.

 

Forse la stonatura di Enrico Ruggeri è quella di non apparire mai solo nei suoi momenti migliori: lui e la band, lui nei Decibel …, mentre Garbo lo vedo sempre solo.

Ruggeri a colori, Garbo no.

 

Senza allinearli per una gara sul fronte della “decadenza” (di solito attribuita da altri, non scelta dall’artista), a Garbo si attribuisce il “Nevroromanticismo” ([7]). Chissà?

 

A questo punto mi piacerebbe un libro scritto da Garbo, anche di narrativa.

 

NOTA FINALE: mi domandavo chi “avesse messo sotto contratto” in EMI Garbo.

Pensavo a Pierluigi Raimondi Cominesi. Mi sbagliavo: fu Gianpiero Scussel ([8]) direttore artistico, persona per bene che ho conosciuto abbastanza ([9]), con cui però non è mai capitato di parlare di Garbo.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[3] Contenuta nel loro album L’Anticristo del 2018.

[4] Nato il 25 aprile 1958.

[5] Mi è noto un album di cover di canzoni dei V. U. ad opera di qualche appartenente a queste “giovani genti”.

[6] “Il” torre. “La” muro, …

[9] Morto nel gennaio 2020, il giorno 20 o 21.

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