L'unico singolo dei Decibel nello stile anglosassone: nessuna delle due canzoni fu pubblicata su album |
IL VERO “BERLINESE” FU ENRICO RUGGERI
I cinquantenni con le cicatrici del punk e del suo post certo ricordano “A Berlino … va bene” ([1]) di Garbo. Ma ...
Come rammento – in nota e non nel testo – in un post di futura pubblicazione e come più facilmente riscontrabile se si reperiscono i suoi album solisti Champagne Molotov e/o Polvere il vero “berlinese” – in un’accezione positiva del termine – fu Enrico Ruggeri.
Del resto il suo antagonismo giovanile risulta sin dal nome della sua prima band: mica apologia di formazioni palestinesi, bensì disfatte patite dai nemici degli ebrei: Josafat. Né il già ricordato Champagne Molotov come successivo moniker (pre-Decibel) è un segnale accomodante.
Perché essere contro vuol dire porsi in contrasto frontale con il corrente condividere (NON pensare bensì condividere) di chi senza riflettere semplicemente segue la corrente maggioritaria.
Mi si risponderà: giovanili fiammate poi messe in discussione e confutate, solo gli immaturi possono rimanere legati ad esse.
Io però penso, rifletto, e non riesco ad abbracciare un pensiero diverso.
Peraltro la canzone “Il portiere di notte” ha avuto una lunga dignità nel repertorio dal vivo di Ruggeri, dignità che non è discutibile.
Ci aggiungo anche, il già citato in precedente post, album Punk prima di te e l’omonima canzone.
Non credo sia testardaggine la mia (“Sono proprio un infantile”?), piuttosto coscienza coerente della bontà di una intuizione teenegeriana che il pompierismo adulto ([2]) è stato incapace di spegnere definitivamente.
Chiudo con una richiesta che ben so inutile (e la rivolgo pur possedendoli tutti e tre in vinile – quotatissimi!): per favore ripubblicate (Enrico per favore ripubblica) su CD i due album dei Decibel comprensivi (il secondo) del singolo “Indigestione Disko” ([3]) e, anche, rieditate (Enrico per favore riedita) i sopra citati primi due album solisti di Enrico Ruggeri.
Lasciate giudicare agli ascoltatori, per favore.
Senza dimenticare che io tirai almeno un manifesto appallottolato ai Decibel, che aprivano nel 1978 per Adam and the Ants/z al X-Cine a Milano quindi reputo di essere sufficientemente critico.
Un saluto a Pino Mancini, mio compagno di classe, e ad Erri Longhin.
Fortunatamente, credo che la “generazione” dei kid del 1977 resti “combustibile”.
Steg
© 2011 Steg, Milano, Italia.
Tutti i diritti riservati/All rights reserved. Nessuna parte di questa opera e/o la medesima nella sua interezza può essere riprodotta e/o archiviata (anche su sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/o archiviata per il pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso consenso scritto dell’autore.
[1] Curiosamente nella mente resta “A Berlino che giorno è?”.
[2] “Si nasce incendiari si muore pompieri” è una frase di Pitigrilli, nome d’arte di Dino Segre, che in massima sintesi fu un popolarissimo scrittore (ed aforista) fra le due guerre mondiali.
[3] Non bastano le nuove versioni di entrambe le canzoni e la sola originale di “Mano armata” recentemente pubblicata in una antologia.
Nessun commento:
Posta un commento