LA
INSTALLAZIONE BOWIANA
(a
proposito del Professor Vincenzo Trione, slight
return)
Il professor
Vincenzo Trione, che secondo Dagospia tiene molto alla “p” maiuscola, fu lo
spunto per un mio post di circa
quattro anni e mezzo fa abbondanti in cui contestavo la sua tesi per cui fosse
discutibile ospitare David Bowie e Bob Dylan in strutture museali ([1]).
Egli mai si
premurò di replicare al mio scritto.
Pur essendo vero
che “aquila non captat muscas” (ed il
rapace non è lui), l’altra mattina mi sono svegliato con una intuizione: la
mostra che diviene installazione ([2]).
Perché ormai, la
mostra “David Bowie Is” è una installazione, che un poco muta ad ogni suo
allestimento (con cinismo anche in ragione del prima e dopo 10 gennaio 2016),
in città diverse del mondo, ormai nel numero di 11 dopo la sua prima londinese
del 2013 ([3]).
E il Professor
Trione? No lui e gli elementi che gli sono riferibili non saranno mai
installabili artisticamente: perché pare che egli sia molto pedante,
prevedibile e costante nei suoi comportamenti, poco stimolante per chi lo
circonda.
Steg
Tutti i diritti riservati/All rights
reserved. Nessuna parte – compreso il suo titolo – di questa opera e/o la
medesima nella sua interezza può essere riprodotta e/od archiviata (anche su
sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/od archiviata per il
pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso
consenso scritto dell’autore/degli autori.
Nessun commento:
Posta un commento