EDDIE
COCHRAN: IL BALBETTIO ADOLESCENZIALE PERFETTO
(Sketches
series – 14)
Eddie Cochran
muore, Gene Vincent resta storpio (alla gamba sinistra già colpita da un
precedente infortunio) ([1]). È
il resoconto di un incidente stradale ([2]).
“Mi” è noto
quanto io abbia a cuore Vincent, così “poco statunitensemente a posto” ([3]).
Ma Cochran ogni
volta che lo ascolto mi sposta qual piuma al vento.Tre generazioni
musicali gli si sono inginocchiate davanti in riverente devozione: The Who,
Marc Bolan, Sid Vicious.
Eppure,
altrimenti non leggereste questo blog,
alla fine per me: la voce narrante deve impazzire per la sua amata con i
capelli raccolti a coda di cavallo, i calzini bianchi arrotolati alla caviglia,
la gonna a pieghe che vola quando lui la cinge la vita in un passo di rock ‘n’
roll.
Ecco perché lui
corre su – per ben venti piani! – e poi resta senza fiato ([4]) (e
io con lui) ([5]).
Ma un altro
punto di forza di questo rocker è la modernità che, appunto, lo ha reso
memorabile ben oltre la contingenza storica: “Summertime Blues” e “Nervous
Breakdown”.
Tanto , alla
fine, mi domando: fu davvero un incidente (stradale)?Perché, forse, Eddie Cochran si era spinto qualche anno troppo avanti a tutti gli altri.
Steg
Tutti i diritti riservati/All rights
reserved. Nessuna parte – compreso il suo titolo – di questa opera e/o la
medesima nella sua interezza può essere riprodotta e/od archiviata (anche su
sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/od archiviata per il
pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso
consenso scritto dell’autore/degli autori.
[1] Per i
più superficiali: Gene Vincent uguale “Be-Pop-A-Lula”, canzone che inizialmente
fu il b-side del singolo “Woman Love”.
[2] “On 16 April 1960, while on
tour in the UK ,
Vincent, Eddie Cochran, and songwriter Sharon
Sheeley were involved in a high-speed traffic accident in a private
hire taxi in Chippenham, Wiltshire. Vincent broke his ribs and collarbone and further
damaged his weakened leg. Sheeley suffered a broken pelvis. Cochran, who had
been thrown from the vehicle, suffered serious brain injuries and died the next
day. Vincent returned to the States after the accident” (Wikipedia).
[3] Eh sì
non ignoro nemmeno Buddy Holly e Carl Perkins e Jerry Lee Lewis (anche lui non
“a posto”) ..., d’altronde era Joe Strummer a dichiarare provocatoriamente nel
1977 la morte di Chuck Berry.
A parte quelle due dozzine
di mie visioni di American Graffiti.
Mi aspetto un commento di
Glezos a questo post.
[4] “Twenty Flight Rock”.
[5] Ringraziando anche un
ex componente dei Generation X.
Recentemente ho visto un video della commemorazione di Eddie Cochran che dal 1960 va puntualmente in scena ogni 16 aprile a Chippenham, sul luogo del fatale incidente. Se ne scrissero e dissero di ogni: che Gene Vincent doveva il suo essere sopravvissuto al whisky (stava dormicchiando ubriaco in macchina, e il suo stato di estremo relax gli avrebbe salvato la vita); che i teds andassero in spedizione per anni in cerca di "the guy who killed Eddie Cochran", rollandolo regolarmente di calci ogni volta. La cosa davvero toccante è il filmato della visita quarant'anni dopo di Sharon Sheeley poco prima di morire nel 2002 ai luoghi e all'ospedale dove finì insieme a Eddie dopo l'incidente, lui morto e lei viva.
RispondiEliminaL'importanza di Eddie Cochran non si discute, in un contesto in realtà storicamente molto chiuso come quello del rock'n'roll (quello vero), nel quale non ebbe quel successo e quel ruolo da superstar che si millanta oggi e che solo gli inglesi gli tributarono in vita. Innovativo più nel sound e nella tecnica di registrazione che nella scelta del repertorio, Cochran era quasi uno sperimentatore della sei corde con occhio e udito proiettati nel futuro già un anno buono prima di morire. Alcune interessantissime registrazioni di strumentali a metà strada tra il folk balcanico e il romanticismo alla Santo & Johnny indicano come sarebbe probabilmente andata a finire: sessionman lo era già (anche col suo amico Gene, come abbondantemente documentato anche se sottotraccia), quindi era scritto un futuro da produttore/arrangiatore/autore, con probabile ritorno al country di gioventù nel caso gli fosse andata male. Sul legame feticista tra rockers dei fifties e morte on the road torneremo in futuro, ma è certo che la fine di Eddie Cochran è la linea di demarcazione definitiva, il non ritorno, la notte eterna dopo l'ultima serata in American Graffiti.
L'omaggio più colossale: Vince Taylor, con la clamorosa cover di '20 Flight Rock' registrata per Barclay a Parigi nel leggendario Anno Taylor Domini 1961, l'apice dell'Ange Noir, con il vaudeville che incrocia il leggendario solo di batteria del mitico (per una volta l'aggettivo è tutto meritato) Bobbie Clarke. Il risultato è il primo caso di vera sex music, e la messa a punto del Kalashnikov preso in prestito dall'art-punk '78-'79.
Chiudo su Gene Vincent. Una delle scritte su una delle prime famose t-shirts della coppia Westwood-McLaren recitava una cosa del tipo: '"This country is run by fascists", said Gene Vincent in a 1957 radio interview'. Che probabilmente lo pensò ma non lo disse in nessuna radio, a meno che Gegène non sia tornato nella notte con una aggiunta alla mia collezione di sue interviste in audio. La solita cialtronata di Malcolm, ma a lui perdoniamo tutto.