MISSIONE
COERENZA
(variazioni
sulle guerre di stile)
Ricevo il post che qui di seguito pubblico sempre
da EKS, quindi dall’autore (autrice), fra l’altro, di una doppia striscia a
fumetti che a breve farà il suo debutto: Vice-Versa.
Le parole in
parentesi quadra sono una mia aggiunta chiarificatrice.
A titolo di
accompagnamento, riporto un passo tratto dal racconto “Il mangiatore di libri”,
contenuto nel volume Adoro essere uccisa
di Tibor Fscher pubblicato in Italia nel 2003 da Fazi Editore (Roma), l’originale
si intitola Don’t Read This Book If You’re
Stupid ed è del 2000: “Quella t-shirt
non gli piaceva più, la trovava imbarazzante. Bookcruncher con arco disegnato
sopra,, nel mezzo i primi due versi del L’Iliade e sotto, in caratteri più piccoli, ‘Dovete avere paura di me’. Il tipo
di accessorio di quando sei giovane e
hai voglia di combattere” (pag. 161).
Questo passo mi
consente, anche e finalmente, di criticare quella tristanzuola moda di alcuni
anni fa di quelli che indossavano delle magliette con passi tratti da opere
letterarie le più disparate (fra l’altro lucrando, i fabbricanti di dette t-shirt, sul fatto che le citazioni
provenivano da autori ormai non più tutelati dal diritto d’autore e, aggiungo,
disinteressandosi anche dei diritti dei traduttori): di oltraggioso in ciò non
vi ho mai visto nulla, e la più modesta era quella maglietta portante una
citazione di Friedrich Nietzsche a proposito di “stella danzante” perché
sembrava cercata con il lanternino nella sconfinata produzione del filosofo (e
molto altro) tedesco.
Steg
MISSIONE COERENZA
Ho scoperto di
non avere più vent’anni.
O meglio, ho
doppiamente vent’anni, ma impiegherò i prossimi venti per abituarmi.
E, come me,
molte altre persone anagraficamente oltre i vent’anni non si rendono conto che
bisogna adeguare comportamento e apparenza all’età anagrafica.
Dopo la seconda
guerra, i giovani di allora si ribellarono ai costumi dei padri e si
ritagliarono una autonomia di condotta e apparenza.
Per un breve
periodo i giovani furono convinti che il mondo sarebbe stato nelle loro mani,
che avrebbero avuto voce in capitolo e possibilità di esclusiva espressione.
Sono ora passati
60 anni e gli ex giovani (giovani di allora) si sono ripresi il conformismo,
rovesciandolo. Gli ex giovani si vestono da giovani allo scopo di continuare la
loro missione: fanno bene queste signore di 70 anni a guardare con un occhio al
portafoglio e un occhio alla taglia, i capi da H&M, sgomitando con le
adolescenti. Hanno vissuto tutta una vita e possono fare quello che vogliono,
tanto le adolescenti non arriveranno ad una età tale da poter capire.
Si tratta di
proseguire a ribellarsi ai costumi dei padri, e indossare i costumi dei nipoti
per poter dare un seguito alla coerenza.
La mia fascia d’età
corrisponde ai doppi vent’anni, l’età dell’invisibilità:
-
età in cui sei accasata e non cerchi il principe
azzurro,
-
sei in faccende affaccendata e non cerchi un
passatempo,
-
hai gli armadi pieni e non cerchi un nuovo
stile,
-
hai i libri anche sotto il letto e non cerchi un
nuovo autore emerso dall’emergenza, hai il cuore già infiltrato a morte e non
cerchi una nuova band,
-
hai i cassetti pieni e non cerchi sogni nuovi.
La mia
generazione non si è ribellata ai costumi dei padri, alcuni si sono dissociati
dai costumi dei propri coetanei, niente più.
E ora tutti noi
invisibilmente uniformi e conformi alle aspettative. Tutti zittiti dal
trambusto e [dall’]inutile vociare collettivo. Con poco da ricordare del
presente, e con uno sforzo costante per poter coltivare una versione
ricordabile del passato.
EKS
©
2013 EKS, Milano, Italia
©
2013 Steg, Milano, Italia.
Tutti i diritti riservati/All rights
reserved. Nessuna parte di questa opera – compreso il suo titolo – e/o la
medesima nella sua interezza può essere riprodotta e/od archiviata (anche su
sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/od archiviata per il
pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso
consenso scritto degli autori.
Nessun commento:
Posta un commento