KATE MOSS
(a half
sketch)
Per favore, seriamente, possiamo riavere Kate Moss?
Se anche una sola persona trarrà ispirazione (uguale o
contraria, poco importa. È il punk bellezza!) l’umanità rifletterà e magari
nascerà una idea.
Kate Moss, Caterina Muschio, ma anche la partner per il
rifacimento di Blow-Up con David Bowie nella parte di David Hemmings (Moss-Veruschka),
la modella che ha ucciso la stampa-feccia che voleva ucciderla, la testimonial
gratuita degli Hunter sottobraccio al tossico libertino e babyshamble-oso Peter
Doherty.
Con una spazzata di mano sul bancone, Kate Moss (Cowboy
Kate, mi pare si intitoli un libro a lei dedicato) ha messo in dubbio tutta la
genia delle Versace-girls senza "cojones", e non è poco.
Di questi tempi abbiamo scarsità sostanziale e onirica.
Kate Moss ci renderebbe meno poveri.
Ribadisco: seriamente.
Dimenticavo: Kate Moss sarebbe una eccezionale
protagonista se qualcuno osasse un nuovo film dedicato a Peter Pan. Come
scrisse Richey Edwards, del resto: "rock ‘n’ roll is homosexual",
e la letteratura per l’infanzia è un campo minato e senza scampo per chi non sa
come riconoscere il lupo cattivo.
Un autore
letterario ottiene rispetto dall’editore quando il secondo gli concede pagine
bianche di separazione fra eventuali parti del libro o, addirittura, per
consentirgli di avere l’inizio di ogni capitolo sempre in pagina dispari.
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