"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



sabato 21 novembre 2015

EDWIGE: O INTORNO AI NOSTRI MORTI (Sketches series – 24)


Dal volume I am a cliché di Baudoin
(raccolta di foto in bianco e nero)



EDWIGE: O INTORNO AI NOSTRI MORTI
(Sketches series – 24)

Mi accingo a scrivere questo post, quasi di corsa, comunque con l’urgenza che merita.

Ma prima mi dirigo a uno scaffale di una mia libreria, a cercare un volume – così, è una ispirazione abbastanza sicura, sebbene non certa – perché magari trovo una sua foto: lo apro a caso ([1]), a pagina 173 c’è una doppia serie di sue foto, “da macchinetta”, il che non stupisce in quanto il libro è Autobiographies en photomatons, di Pierre et Gilles.
“Sue” di Edwige Belmore – o Braun-Belmore secondo Patrick Eudeline ([2]), ma all’anagrafe Edwige Gruss – le foto.
In verità di sue foto ce ne sono molte altre, questo un break-down non asettico: alle pagine 15, 17, 82, 93, 95, 96, 115, 122 (“Edwige a coupé ses cheveux”), 130, 134 (“La reine du punk”), 140 e 141 (punkissima), 145 (finalmente una foto non solo bella ma anche di buon formato), 154, 155 (angelo perossidato), 159 , 166 (le famose foto per la copertina di Façade ([3])), 170, 173, 186, 190 (a colori), 192, da 196 a 199, 202, da 218 a 221, 254, 292, 322 e 323, 365.

22 settembre 2015-20 novembre 2015. Questo scarto di giorni non deve stupire: è come per Maurizio Arcieri ([4]), la notizia della cui morte chissà quanto tempo avrà impiegato per arrivare in Francia.
22 settembre 2015 è dunque la data della morte di Edwige, a Miami, per conseguenze di una epatite C mal curata.
Oggi, 20 novembre, è il giorno in cui ho appreso della sua morte da Rock & Folk, numero datato décembre 2015, e leggendo la sola parola “Edwige” sulla copertina, altrimenti dedicata ai Velvet Underground ([5]).

Che profilo volete leggere su di lei? Beh c’è quello precitato di Eudeline, ma anche quello alla pagina 434 del libro di Pierre et Gilles dove lei è ancora viva.

Va bene, ma cosa ha di importante Edwige? Lei è sicuramente una delle prime mover della scena parigina punk (dichiara “Je suis née le 6 décembre 1976!” ([6]), ormai trasformata ([7]) e biondo platino, fisico da amazzone) e poi növo-punk (per dirla innanzitutto alla Yves Adrien).
Scrematrice di pubblico a Le Palace, modella per gli stilisti emergenti francesi, dunque faccia e corpo della scena della capitale dell’Esagono, e poi alla porta del newyorkese Area verso il 1983.
Anche musicista di una all-girl band ancora più punk de The Slits: le LUV di Edwige, Fury, Liliane Vittori e Aphrodisia oltre a non saper suonare (e a non imparare a farlo) non si esibiscono in alcun concerto.

Ma è tutto statico. Se volete sentire la sua voce dovete cercare i Mathématiques Modernes, quelli di “Disco Rough” in cui è in duo con Claude Arto: non solo eletto singolo (anche a 12”, preciso, pubblicato dalla Celluloid nel 1980) della settimana per il New Musical Express, ma anche nella playlist di Leonardo “Leopardo” Re Cecconi a Radio Milano International.
Arrivano a realizzare un album, che abbiamo in sei ([8]) fuori dalla Francia?, intitolato Les Visiteurs du soir ([9]).
E poi a breve, finalmente, si potrà vedere (almeno in DVD) quel documentario Des Jeunes Gens Mödernes (intitolato cioè come l’esposizione e l’album antologico ([10]) che però non ci regalano molto di Edwige, un po' di più il DVD avendo come extra una intervista a lei).
Una sola, triste consolazione: Edwige non vedrà il suo quarantesimo (licenza poetica) compleanno e per noi resterà sempre quel viso ribelle e imbronciato, giovane e möderno.

                                                                                                                      Steg
 
Le LUV al completo, Edwige seconda da destra 


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[1] E si apre a caso, in quanto come molti miei libri è quasi “fresco” di libreria, come stato di conservazione.
[2] Passano gli anni, ma preferisco sempre lui, lo trovo più cinico (o meno agiografico, se si vuole) al fratello Christian.
[3] A quando una ristampa di questa rivista. O avete tutti la collezione completa in doppia copia?
[4] Ha senso il paragone, credetemi.
[5] Uno di quei casi in cui non potendo sfogliare la rivista, la compri sulla fiducia. Speravo in un ritorno alle scene di Edwige.
[6] Dieci giorni dopo l’uscita di “Anarchy In The UK” dei Sex Pistols, dunque.
[7] Rimando alle foto di Autobiographies en photomatons.
[8] Un altro dei sei è Fred Ventura.
[9] La copertina dell’album, 1981, è opera di Jean-Babtiste Modino ed è riprodotta a pagina 9 del libro Le Palace remember, di Jean Rouzaud e Guy Marineau, insieme a un suo sintetico profilo. Ivi trovate anche una foto di Edwige come Diana cacciatrice (e dipinta oro?) e un’altra del suo matrimonio.
[10] Un doppio CD in cui trovate un’altra canzone dei Mathématiques Modernes. Per “Disco Rough” (vinile a parte), posso consigliarvi di cercare una ulteriore antologia di vari artisti: So Young But So Cold.

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