I
MILANESI
(“Salviamo
Milano” reprise)
Ho impressionato (pittoricamente,
non fotograficamente) di milanesità, in modo più o meno diretto, alcuni
precedenti post.
Loredana Bertè,
Luciano Bianciardi, Gianni Brera, Dino Buzzati, Franco Cavallone, Oreste Del
Buono, Gian Carlo Fusco, Giovanni Gandini, Angela e Luciana Giussani, Piero
Manzoni, Gigi-Yole-Susanna-Silvia e tutti gli amici dell’eliporto di Via
Galvani (whatthefuck!), Renato
Olivieri, Pietro, Enrico Ruggeri, Giorgio Scerbanenco, Umberto Simonetta, Antonio
“Tonito” Talatin, Beppe Viola.
Emilio Salgari
sarebbe stato un grande milanese; infatti, ben pochi di quelli qui sopra
elencati sono nati a Milano.
Un vero milanese
rimpiange i panini di “Cesare degli special” in Via Turati, non quelli di Gattullo.
E sa indicare la
sede primigenia del Donini.
Premio speciale
per chi mi dice che negozio c’era di fianco al lato bar del Savini (non serve
essere “futuristi a caraffa” o sapere chi occupava i primi 4 box del ristorante
simbolo di Milano, allora, per saperlo).
Perché Milano è
morta, non per colpa (o a causa) di Bettino Craxi, e non risorge.
Ricordo una
tarda sera, dopo cena, “al Giamaica” ([1]) con
mamma e papà, dicembre: io dovevo essere sugli 8-9 anni: mi ordinano un
“canarino”: la Signora Lina chiede ai miei genitori se sono adottato: il mio
giaccone blu da marinaio ([2])
evidentemente fa molto Martinitt ([3]),
smentita e mezze risate dei miei genitori di cui sono subito reso partecipe
(grazie).
Io ho ricevuto
la Pour Le Merite jugend-gavrochista
per il mio frequentare Brera quando ancora Crippa o Kodra pagavano i conti al
Soldato d’Italia con i quadri, le Merde non si vendevano, i travestiti erano
delle anomalie (e a un alunno delle scuole elementari talune perplessità
suscitavano) e, qualche anno dopo, con Pietro si tirava, lui alla guida io sui
14-15 passeggero, con/il (dune) buggy con motore Porsche (freni fuckallisti, evidentemente, e cinture di
sicurezza whatfor?) sui listoni di
Via Pontaccio come fosse un dragster su un quarto di miglio e frenata a paracadute.
Gli schizzi
della mia tavolozza sono finiti, perché non voglio ripetere gli acquerelli che
trovate cercando fra le etichette di queste righe e con qualche sponda
ulteriore nel blog.
E ricordate, se
volete, che fra gli amici ci sono Mauro “Maurino” Di Francesco e Cochi Ponzoni
(fra i morti Giorgio Porcaro, not
forgotten) piuttosto che i famosi, un film come Kamikazen di cui non esiste DVD, etc.
Dedicato ([4]) a:
Valerio A. (prima o poi ...); Pino M.; Gigi, Yole, Susanna e Silvia M.; Cesare
M. (RIP 2014); Pietro Q.; tutti quelli che - vivi o morti - non abbisognano di
istruzioni, compreso mio zio Mario S. (RIP 2014) un napoletano “di Milano” che
ha spiegato due o tre cose a Umberto Eco (uno di Alessandria, ancora oggi, mai
stato milanese).
Un milanese non
parla mai di panettone.
Buon Natale,
comunque.
Steg
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sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/od archiviata per il
pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso
consenso scritto dell’autore/degli autori.
[1] Allora si chiamava ancora Giamaica. Adesso invece (anche il Giamaica non è più il Giamaica) http://www.jamaicabar.it/.
[2]
Tagliatomi su misura da mio nonno, übertailor:
si chieda a chi era allo Hurrah manhattanita nel 1980 a vedere i Dexy’s Midnight
Runners a gomito con me che indossavo un suo blazer sfoderato.
[3] Se
devo tifare, tifo Angelo Rizzoli senior, vs. Arnoldo Mondadori: cfr, Oreste Del
Buono, Amici, amici degli amici, maestri
….
[4]
Pantera Loredana dal ferino avorio luccicante in Via Verri al chiaro di luce
artificiale fuori dal No Ties, 1980
a settembre di sera. Già scritto forse, ma fa niente.
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