"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



mercoledì 30 luglio 2025

IL MINIMALISMO NON ERA SPOGLIO (letteratura)

 

IL MINIMALISMO NON ERA SPOGLIO
(letteratura)

 

 

Il titolo del post avrebbe dovuto essere più lungo, ma rischiava equivoci, a parte la pochezza della definizione, che non va oltre i confini italiani.
Intendo dire che i “cannibali” scrittori tali non furono, qualcuno bordeggiava acque tondelliane e altri - quelli bravi - semplicemente cercava di emergere.

 

Però pensavo che nella mia testa la sicurezza stradale è quella della definita cintura, che arrivai a Fresno al tramonto col sole che mi accecava, che in Canada una sera feci 120 miglia (andata e ritorno) per cenare (da solo come viaggiavo), che a Key West guidavo io e almeno due bicchieri di vino bianco li avevo bevuti a cena coi mei compagni di pesca al marlin avendo mangiato quel che si era pescato in un ristorante accondiscendente.

 

Oggi è tutto vietato. Ma poi i minorenni vanno in coma etilico oppure si “lamano”; senza distinzione di età i più efferati reati; eccetera.
E la letteratura attuale fa pietà: buonismi, femminismi, antifascismi, pure quella di genere è molto fiacca (al momento ho in arretrato due romanzi di Hugues Pagan, però).

 

Il che spiega come mai contemporanei anche sotto i quaranta anni rimbambiti - per lo più maschi - rimpiangano ancora l’epica hemingwayana o fitzgeraldiana. I più rivolti al futuro al massimo vagheggiano i chopper Easy Rider.
Hanno la fantasia scaduta, da oltre mezzo secolo (non sanno chi fu Ziggy Stardust).

 

Vero è - proprio vero - che la letteratura oggi non ha più nemmeno la minima epica: Times Square è sicura e il borseggio a Milano invece nulla ispira.

 

Ricordo sempre con riverente piacere un passo di Prozac Nation (è quello, non controllo) di Elizabeth Lee Wurtzel (morta nel 2020) in cui la protagonista racconta di essersi massacrata a sangue le gengive con il filo interdentale.
“Califanamente”, ma a contrario: tutto il resto è la cattiveria veloce di un Bret Eaton Ellis ancora non bolso.
Poi è cominciato il terzo millennio.

 

 

Vero è che i nostri (non siete sempre con me, però, o lettori!) eroi sono morti, oramai arresi o almeno molto stanchi, però non sono quelli delle masse.
Io, comunque, confido ancora e per ora in The Molotovs. E anche in Pinkie Brown (più feroce di Tonito).

 

Riempite voi nella vostra versione i pezzi mancanti di questo scritto.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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