"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



lunedì 9 settembre 2024

POSTILLA A UNA LAPIDE VIVENTE (Tonito Memorial)

POSTILLA A UNA LAPIDE VIVENTE

(Tonito Memorial)

 

Manca meno di un mese all’anniversario della morte di Tonito, quindi sono “in stagione”.

 

Nel testo del mio post ([1]), e in particolare intorno alla nota 7, evocavo quello che per titolo è forse l’opera letteraria più famosa di Jean Cocteau: Les Enfants terribles ([2]) e il suo personaggio che aleggia sui coprotagonisti: Dargelos.

Citazione dotta, allora.

 

Oggi stralcio da una traduzione, almeno per ora, sempre di un testo di Cocteau ([3]) ([4]).

Ma la fatale palla di neve gli era proprio stata scagliata dall’alunno Dargelos.
Dell’alunno Dargelos importa che io parli, perché simboleggia il fannullone prestigioso”.

 

Dargelos occupava invece definitivamente l’ultimo [posto], il primo posto dell’alunno nullo. Ma lo occupava con tale forza, tale audacia, tale calma, che nessuno di noi si sarebbe arrogato di penderglielo e neanche di invidiarglielo. Aggiungerò che era bello, di quella bellezza da animale, da albero o da fiume, di quella bellezza insolente che la sporcizia sottolinea, che sembra ignorarsi, che trae vantaggio dalle minime risorse e non ha bisogno di mostrarsi per convincere”.

 

Ho sempre supposto che Dargelos conoscesse il proprio privilegio e se ne servisse. Era la vamp della scuola”:

 

Dargelos ci disprezzava tutti”.

 

Ho sempre pensato che il solo contatto di un Dargelos basti a cambiare la neve in marmo, a indurirla fino al delitto e che tra le sue mani possa diventare altrettanto pericolosa dei coltelli spagnoli”.

 

Quel nome [, Dargelos,] è un programma da obitorio”.

 

Rimarrò forse molto stupito nel ritrovare un Dargelos umile, laborioso, timido, spogliato del suo mito e che rimpiange, attraverso di me, quelli che alla lunga dovette considerare difetti e che forse è riuscito a vincere. Forse mi chiederà di restituirgli il potere e i segreti del suo prestigio. Preferirei che restasse nell’ombra in cui gli ho sostituito la sua costellazione. Che rimanesse per me il prototipo di quello che non si impara, non si insegna, non si giudica, non si analizza, non si punisce, di tutto quello che singolarizza un essere, il primo simbolo delle forze selvagge che abitano in noi, che la macchina sociale tenta di uccidere in noi, e che, al di là del bene e del male, manovrano gli individui il cui esempio ci consola di vivere”.

 

Magari a chi ancora non lo conosce, è venuta voglia di leggere il romanzo (breve) di Cocteau.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2012/08/tonito-memorial-to-live-and-die-in.html
[2] https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2021/01/biglie-e-marmi.html
[3] Portraits-Souvenir, Paris, Grasset, 1935 la prima edizione.
[4] La fonte è la seguente edizione italiana: Ritratti ricordo, Roma, Biblioteca del Vascello, 1993 – a cura di Mireille Revol Cappelletti; le pagine delle citazioni sono quelle da 67 a 69 con il titolo “Premi da fannullone – La mia famiglia le prova tutte – La versa Cité Montiers – L’alunno Dargelos – Il pugno di marmo” (p. 65 e ss.).

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