(almeno non siate ipocriti)
Il 10 febbraio è
“il giorno del ricordo”: espressione di scarto (“il giorno della memoria” era
già stato usato), anche un poco confusoria, in fondo: se c’è già stata la “memoria”
a cosa serve il “ricordo”?
Insomma una
giornata, ripeto, che nasce sconfitta quanto al risultato.
Comunque, sull’argomento
ho già scritto e a esso rinvio ([1]).
Quale extra,
riporto questa nota a piè pagina (è la numero 6) del post più lungo del blog, e
anche fra i più letti, il primo dedicato a Tonito Talatin ([2]):
Nato Antonio (Nicola Benedetto) a Milano da famiglia di
origini della Venezia Giulia, di Fiume (Fiume, Italia; non Rijeka, Croazia) per
la precisione (e si veda infra), ma passato agli annali generazionali
con questo alias per motivi riconducibili ad Adam And The Ants.
Siccome nulla è causale, rispetto all’epica di Fiume
ricordo ex multis: F. GERRA, L’impresa di Fiume, Milano,
Longanesi, 1966; G. D’ANNUNZIO, La penultima ventura. Scritti e discorsi
fiumani, Milano, Mondadori, 1974; C. SALARIS, Alla festa della
rivoluzione, Bologna, Il Mulino, 2008; G. MARCONI, Le stelle danzanti –
Il romanzo dell’impresa fiumana, Firenze, Vallecchi, 2009.
Per chi volesse, invece, approfondire la nera pagina delle
epurazioni operate dalle forze militari jugoslave e all’esilio degli italiani
di Fiume potete partire da http://www.arcipelagoadriatico.it/storia/fiume/4h.html e http://it.wikipedia.org/wiki/Esodo_istriano.
Essere
imparziali e obiettivi è difficile, non essere ipocriti meno: credo che il
Segretario Elli Schlein non abbia titolo nemmeno per portare un caffè Luciano
Violante.
Steg
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