"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



giovedì 16 dicembre 2021

DOMANDA: Salò e Berlino sono “culturalmente utili”?

 

DOMANDA: Salò e Berlino sono “culturalmente utili”?

 

Premessa: la domanda del titolo esclude la considerazione sia di romanzi distopici (ve ne sono anche di italiani, come i due firmati da Pierluca Pucci Poppi ([1])), sia di matrice storica.

Qui di seguito la esemplifico, senza conclusioni di sorta.

 

Sto leggendo La lunga notte di Emilio Tadini. Il titolo ricorda Notti e nebbie di Carlo Castellaneta.

Entrambi si fondano su Repubblica Sociale Italiana e (un po’) anche sugli ultimi giorni del Terzo Reich.

 

Ora si considerino tre film: La caduta degli dei di Luchino Visconti; Il portiere di notte di Liliana Cavani; e – egli si professa sicuramente a sinistra – un “bandwagoning” come Salon Kitty di Tinto Brass ([2]). 

Mi pare che l’iconografia nazista sia rampante e fondamentale.

 

Ora torniamo alla letteratura, però un poco più “bassa” (non per il genere, ma per i risultati): La primavera dei maimorti di Piero Colaprico e Pietro Valpreda; Gli “eroi” sono finiti di Andrea Campanella; Questa non è una canzone d’amore di Alessandro Robecchi.

 

E chiudo, per ora, con una storia a fumetti: Pietro Giacomo Rogeri, della serie di Valentina (Rosselli) di Guido Crepax ([3]). 

Ancora Salò.

 

(continua?)

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] Mi riferisco a I giorni del martello e a 1973 Nazisti Rock’n’roll, e Monty Python (questo a quattro mani con Federico Bonadonna).

[2] Secondo le fonti web: “liberamente adattato dal romanzo omonimo di Peter Norden”.

[3] Prima edizione sui numeri 95 e 96 di Linus.

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