"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



venerdì 29 agosto 2025

SENZA DOVERLI NEMMENO BRUCIARE (LIBRI)

 

SENZA DOVERLI NEMMENO BRUCIARE (LIBRI)

 

Negli anni, piombati, i settanta, in Italia semplicemente non si leggevano libri di Filippo Tomaso Marinetti, Gabriele D’Annunzio, ... Ma anche Baudelaire e Wilde ...

Lo ricordo, pur se già scritto e detto da Enrico Ruggeri (e anche da me).

Non occorreva bruciarli quei tomi, semplicemente o non erano disponibili oppure erano “causa” di sprangate.

Julius Evola nemmeno si sapeva che fosse italiano, figuriamoci!

 

D’altronde, alla fine di quegli anni anche il punk era sgradito, quasi sprangabile. Salvo The Clash a Bologna, tempo dopo.

 

Poi sono arrivati i “sedicenti”, ben ritardatari e finti: nella musica gente come Kaos Rock, Modena City Ramblers, ...

 

Curioso: in anni - quelli presenti - obbligatoriamente fluidi, nessuno contesta i censori barbuti e cazzuti (che sdraiavano le loro fidanzate sul tavolo, a fianco al ciclostile) che decenni fa bandivano proprio gli ambigui.

 

Espressione buffa: “rock decadente”: Reed, Bowie, Roxy Music, eccetera. Roba da critica musicale italiota militante che si pasceva con il nulla del cantautorato italiano (tranne Edoardo Bennato, che sempre salvo).

 

Pare allora, guardando indietro, che un comunista aristocratico come Luchino Visconti e una “giovane regista” (non ho gli strumenti per commentarla) come Liliana Cavani siano stati inaspettati guardiani e garanti attivi di una libertà di pensiero osteggiata da quelli che li volevano fedeli alla linea (quale poi? Stalin era morto da tempo. Anche Dio - almeno per i nietzschiani - non era in salute, democristiano a destra o sinistra che fosse).

Visconti berlinese ben prima di Bowie, Cavani cantrice [spero la parola esista] di un amore solo in apparenza malato, ma invece soltanto disperato, estremo e ineluttabile.

E noi, punk, a non - ieri oggi e nell’allora di domani - annoiarsi mai con le immagini e le parole de La caduta degli dei e de Il portiere di notte. E a girarci nelle piaghe intellettuali le lame di tutta una letteratura che quei due film ci hanno, prima o poi, fatto conoscere.

 

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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