FIGLI
DI …
Mio padre mi consigliò di non “fare” il giornalista. Accolsi il consiglio; negli anni ho imparato a scrivere, comunque, è un dato di fatto.
Ma i figli dei giornalisti - se non sono in quota RAI
(cognomi a richiesta) - non sono di solito un grande cruccio.
Pensate, invece, agli inutili ma non per scelta, quelli
sono dei fuoriclasse - uno per tutti Hugo Pratt ([1]).
Inutili invece siccome modesti.
Il figlio di Dario Fo? Nemmeno “spare”.
Il figlio di Enzo Jannacci? Nemmeno “spare”.
La figlia di Giorgio Gaber? Nemmeno “spare”.
E via dicendo.
Davvero ironico questo post: i miei due massimi Maestri
accademici erano figli di grandi professionisti.
Ma scelsero strade non identiche a quelle dei loro grandi
padri, che forse addirittura superarono.
Per i curiosi: https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2019/11/il-punk-in-una-frase-in-italiano.html.
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Ma già: “il n’ya de vraiment beau que ce qui ne peu servir à rien: tout ce qui est utile est laid” : Théophile GAUTIER, Mademoiselle de Maupin, p. 45 nella edizione del 1966: Paris, Garnier-Flammarion; varie le edizioni italiane: https://it.wikipedia.org/wiki/Mademoiselle_de_Maupin#Edizioni_italiane.
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