"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



venerdì 26 aprile 2024

BRUCE SPRINGSTEEN E LA SPOCCHIA DEL CRITICO MUSICALE

 

BRUCE SPRINGSTEEN

E LA SPOCCHIA DEL CRITICO MUSICALE

 

 

Non ricordo come mai, qualche anno fa comprai (e pure a prezzo pieno) un libro di Alessandro Portelli intitolato Badlands, sottotitolo Springsteen e l'America: il lavoro e i sogni ([1]).

 

L'ho ripreso (in effetti lo avevo sfogliato e nulla più) in ragione del fatto che - come tutti i non appassionati di Bruce Springsteen che hanno una discreta conoscenza musicale - faccio eccezione per Nebraska ([2]) e ho comprato una monografia dedicatagli da Warren Zanes: Deliver Me from Nowhere ([3]) dello scorso 2023 (non in edizione italiana ovviamente).

 

A parte il fatto che Portelli dedica al pivotale album del 1982 solo righe sparse, mi par di sentire odore di vecchio e poco informato.

Due esempi basteranno, anche perché non ho molta voglia di spendere troppe righe per questo signore ultra ottantenne che sembra voglia pensare di essere l'unico ad aver nel secondo dopoguerra (ricordo a me stesso Mario Soldati “ante”) frequentato gli USA dopo Furio Colombo fra gli Italiani della penna.

 

Esempio uno: compiaciuta meraviglia siccome Springsteen dal vivo qualche volta esegue “Summertime Blues” di Eddie Cochran.

Beh The Who e Marc Bolan ... Inter alia e senza scomodare ricerche sul web.

 

Per saltum di canzone, ma sempre in argomento “rock (and roll oppure no?) e lavoro” citazione di Portelli quasi schifata dei Suicide in riferimento alla loro canzone “Dream Baby Dream” di cui esiste anche una cover di studio di Springsteen.

Ma forse una spiegazione, banale, c’è: Portelli non inserisce nel lungo e dotto elenco di testi compulsati quello di Clinton Heylin dedicato a Springsteen, del 2012 ([4]).

Ed ivi si menziona qualche frase da una intervista in cui Springsteen evoca “Frankie Teardrop”, ancora dei Suicide.

 

Come si dice: “so long Portelli”, anzi “goodbye”.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] Roma, Donzelli, 2020; è la edizione riveduta.
[2] https://en.wikipedia.org/wiki/Nebraska_(album)
[3] Sottotitolato The Making of Bruce Springsteen’s Nebraska, edito da Crown negli USA.
[4] Intitolato E Street Shuffle: The Glory Days of Bruce Springsteen and the E Street Band (2012).
Heylin è un eclettico, forse poco simpatico ma eclettico: cultore di Dylan però anche autore di altri testi importanti sulla scena punk USA, sui Velvet Underground, un tentativo forse di surclassare Jon Savage quanto al punk britannico e financo una biografia poco canonica su Orson Welles citata dai wellesiani.

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