"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



giovedì 4 marzo 2021

NELL’ETERNITÀ ANTEMICA

 

NELL’ETERNITÀ ANTEMICA

 

Chi conoscesse il finale de “The Purloined Letter” di Edgar Alla Poe ([1]) si potrebbe fare una risata, a ragione.

 

A tarda sera mi si sono appaiati alla mente due fra i più grandi, perché pretesi, equivoci della storia del rock and roll.

Inverto le date e parto dal 1973, luglio, il giorno 3, allo Hammersmith Odeon di Londra David Bowie di chiara che ([2]) quello era stato il “loro” ultimo concerto. Ai media che poi è essenzialmente la stampa, conviene venderlo come la fine della sua carriera musicale mentre oggi ormai anche un cretino sa che con quel “we” non si usa il plurale maiestatis ma si tratta della normale prima persona plurale e quindi si stanno “seppellendo” solo gli Spiders From Mars (ma non Mick Ronson) ([3]).

 

Si va ora indietro di otto anni, 1965 ([4]) per il verso che fissa il genere (è un genere?) musicale che copre mezzo ventesimo secolo senza discussioni di sorta (volete forse discutere con Lou Reed?): “I Hope I die before I get old” (“My Generation”, 1965). Una strofa, nemmeno un ritornello, scritta da Pete Townshend ([5]). Strofa di cui fu, era, è e sarà sempre riconosciuta la portata assoluta ma con il passare degli anni anche la valenza impietosa della sua paternità. Ma davvero? Chi decide quando si diventa vecchi?

Moltissimi hanno dimenticato, o magari anche solo non conoscono quella frase cui fu aggiunto un “question mark” ([6]) per non uccidere il successo commerciale di Peter Pan: “To die it will be an awful big adventure”.

Ecco l’equivoco: perché Townshend un centesimo di secondo prima di morire, e solo allora, diverrà vecchio.

 

Rimane tutto un po’ ambiguo, incluse queste righe: pensateci.

La voce narrante è quella degli Spiders che sciolgono la band quando i kids hanno ucciso the man. Eppure è il contrario.

Tutti questi vecchi, creativamente sterili: dalla nascita o anche solo dalla fine della propria gioventù biologica e intellettuale che almeno nei momenti più squallidi (che mi sembra stiamo aumentando vertiginosamente) a Townshend in fondo invidiano tutto, in particolare il 1965.

 

Fuori tema (apparentemente): e Syd Barrett?

Credo che lui si sia messo “di lato” nelle ali di quinta del palcoscenico senza calcolo alcuno, sebbene recentemente una fonte autorevole abbia dichiarato che egli incassava ben oltre un milione di sterline l’anno per proventi dovuti ai suoi diritti d’autore.

Accadde perché la band (Pink Floyd) aveva “sciolto” lui, e lui scomparendo aveva sconfitto Chronos sebbene a un prezzo umano impossibile.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

© 2021 e 2024 Steg E HTTP://STEG-SPEAKERSCORNER.BLOGSPOT.COM/, Milano, Italia.

Tutti i diritti riservati/All rights reserved. Nessuna parte – compreso il suo titolo – di questa opera e/o la medesima nella sua interezza può essere riprodotta e/od archiviata (anche su sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/od archiviata per il pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso consenso scritto dell’autore/degli autori.

 



[1] Allan è il cognome adottivo.

[2] Of all the shows on the tour this particular show will remain with us the longest, because not only is it the last show of the tour, it’s the last show we’ll ever do”.

[3] Ci fu peraltro anni dopo una breve reunion della band.

[4] Ma concettualmente quasi senza muoversi: si cfr. Pin Ups di David Bowie del 1973.

[5] Peraltro autore anche della stragrande maggioranza delle musiche del suo gruppo The Who.

[6] Senza “Misterianti” e senza – non dico 96 ma almeno – una lacrima.

Nessun commento:

Posta un commento