NELL’ETERNITÀ ANTEMICA
Chi conoscesse
il finale de “The Purloined Letter” di Edgar Alla Poe ([1]) si
potrebbe fare una risata, a ragione.
A tarda sera mi
si sono appaiati alla mente due fra i più grandi, perché pretesi, equivoci
della storia del rock and roll.
Inverto le date e
parto dal 1973, luglio, il giorno 3, allo Hammersmith Odeon di Londra David
Bowie di chiara che ([2]) quello
era stato il “loro” ultimo concerto. Ai media che poi è essenzialmente la
stampa, conviene venderlo come la fine della sua carriera musicale mentre oggi
ormai anche un cretino sa che con quel “we” non si usa il plurale maiestatis ma
si tratta della normale prima persona plurale e quindi si stanno “seppellendo”
solo gli Spiders From Mars (ma non Mick Ronson) ([3]).
Si va ora indietro
di otto anni, 1965 ([4]) per
il verso che fissa il genere (è un genere?) musicale che copre mezzo ventesimo secolo senza discussioni di sorta (volete forse discutere con Lou Reed?): “I Hope I
die before I get old” (“My Generation”, 1965). Una strofa, nemmeno un
ritornello, scritta da Pete Townshend ([5]).
Strofa di cui fu, era, è e sarà sempre riconosciuta la portata assoluta ma con
il passare degli anni anche la valenza impietosa della sua paternità. Ma
davvero? Chi decide quando si diventa vecchi?
Moltissimi hanno
dimenticato, o magari anche solo non conoscono quella frase cui fu aggiunto un “question
mark” ([6]) per
non uccidere il successo commerciale di Peter Pan: “To die it will be an
awful big adventure”.
Ecco l’equivoco:
perché Townshend un centesimo di secondo prima di morire, e solo allora,
diverrà vecchio.
Rimane tutto un
po’ ambiguo, incluse queste righe: pensateci.
La voce narrante
è quella degli Spiders che sciolgono la band quando i kids hanno
ucciso the man. Eppure è il contrario.
Tutti questi
vecchi, creativamente sterili: dalla nascita o anche solo dalla fine della
propria gioventù biologica e intellettuale che almeno nei momenti più squallidi
(che mi sembra stiamo aumentando vertiginosamente) a Townshend in fondo
invidiano tutto, in particolare il 1965.
Fuori tema
(apparentemente): e Syd Barrett?
Credo che lui si
sia messo “di lato” nelle ali di quinta del palcoscenico senza calcolo alcuno,
sebbene recentemente una fonte autorevole abbia dichiarato che egli incassava
ben oltre un milione di sterline l’anno per proventi dovuti ai suoi diritti d’autore.
Accadde perché la
band (Pink Floyd) aveva “sciolto” lui, e lui scomparendo aveva sconfitto
Chronos sebbene a un prezzo umano impossibile.
Steg
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consenso scritto dell’autore/degli autori.
[1] Allan
è il cognome adottivo.
[2] “Of all the shows on the tour this
particular show will remain with us the longest, because not only is it the
last show of the tour, it’s the last show we’ll ever do”.
[3] Ci fu
peraltro anni dopo una breve reunion della band.
[4] Ma
concettualmente quasi senza muoversi: si cfr. Pin Ups di David Bowie del
1973.
[5] Peraltro autore anche
della stragrande maggioranza delle musiche del suo gruppo The Who.
[6] Senza “Misterianti” e
senza – non dico 96 ma almeno – una lacrima.
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