E
PENSARE CHE “NON VOLEVAMO ALCUNCHÉ”
(riflessioni su Siouxsie and the Banshees e Bauhaus,
con degli
anniversari in mezzo)
I buoni
propositi di gennaio 2019 son già svaniti, poiché scrivo in versione definitiva
a febbraio.
Sono comunque 40
anni di post punk, che poi è cominciato con il primo singolo dei PIL, quello
“con la copertina ‘di giornale’”.
Sono anche 100
anni di Bauhaus, la scuola (o era un movimento? O una avanguardia, ma senza
seguito).
Sono, infine, 40
anni dall’uscita di Join Hands, fra
la fine di agosto e l’inizio di settembre prossimi.
Doppia B:
Banshees e Bauhaus, legati – non da Daniel Ash che dai secondi sarebbe potuto
passare ai primi – bensì da tutto ciò che noi non avevamo conosciuto, non avremmo
conosciuto, avremmo conosciuto più tardi o, anche, solamente, avremmo conosciuto
male.
Ma soprattutto
da ciò che ci fecero conoscere.
Vi capita mai di
dire grazie?
E a quelli di
voi meno ottusi: vi capita mai di ricordare Maestri o, anche solamente (solamente?
Sic), fratelli e sorelle ([5])
maggiori scelti da voi – perché le uniche famiglie che contano sono quelle che
vi formate da soli?
Ecco quindi
Sorella Siouxsie e Fratello John McGeoch (RIP) e Fratello Steven per quanto mi
riguarda, e un poco fratelli anche Pete, Daniel, David e Kevin.
Noi qui, loro
là.
Non c’è tesi in
queste righe.
Se possibile, ce
ne è meno del solito.
Ma un po’ di
ordine nelle idee serve sempre (d’altronde questo blog cominciò proprio riordinando idee già buttate giù, come diario
personale).
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