MITTAGEISEN
(“Whatever happened to the heroes” of Milano?)
Una doppia
premessa: la storia è una sola, nei fatti, i punti di vista anche personali sono
più.
Inoltre, il
pubblico non è mai lo stesso: chi avesse letto già alcuni miei scritti potrebbe
trovare delle ripetizioni, ma anche certi libri si rileggono.
Come arrivarono
a formarsi i Mittageisen non è affar mio. Il loro nome e qualche contatto con
loro un po’ mi riguardano.
Tutti gli artisti
nati in Italia “perché c’è stato il punk” erano “di X” o “di Y”, tranne quelli
della mia città che si sono ritrovati a vivere in una dimensione urbana (senza
la città non ci sarebbe stato nulla, lo diceva anche Rosso Veleno) in cui i
settimanali musicali si compravano alla Stazione Centrale quando non si era all’estero
a respirare altre città.
Tale
caratteristica ha immunizzato fin troppo i Milanesi, i quali hanno voluto fare
sempre tutto da soli e, spesso, solo per sé stessi e qualche amico, come accadde
con il singolo dei Mittageisen.
Del resto, se
non c’era futuro, cosa si doveva “testimoniare” (parola cara agli hippy
nostrani) con dei “documenti sonori”? Nulla. Oggi è un po’ diverso (senza
scomodare il monologo di Roy Batty in Blade Runner).
I Mittageisen
dunque si riuniscono intorno a persone che fra il 1976 e il 1977 hanno
assaporato il punk, magari prima su carta e poi su dischi.
A memoria, prima
conobbi P. T. Damper, poi Captain Vicious e poi Sexy Sadist. In particolare, il
primo fu il mio trampolino in quella ristrettissima cerchia milanese che, appunto,
aveva in casa e ascoltava il punk: inizio di settembre 1977 (grazie al mio
miglior amico dell’epoca). A distanza di un paio di settimane incrociai il
secondo, a un concerto dei Trancefusion. E poi il terzo, forse tramite il
primo.
Ma allora si
chiamavano Paolo, Antonio (che poi divenne “Tonito”) e Marco.
Scuole medie
superiori e musica (e fumetti io e Antonio, ma lo scoprii dopo). Incontri
casuali e non nei negozi di dischi.
Dopo l’estate
del 1978, siamo tutti ormai piuttosto ben orientati, diciamo così, io avevo
visto Siouxsie and the Banshees ad Edimburgo il 18 agosto (ne ho scritto
altrove).
Poi ci furono i
concerti allo X-Cine di Adam and the Anz che indussero a “mettere su” dei
gruppi, fra cui i Borstal Dampers.
La svolta
musicale definitiva in termini stilistici, considerati gli esordi su sette
pollici di Public Image Limited e Banshees (concedetemi di abbreviare) come non
decisivi, furono gli album di debutto di queste formazioni inglesi, perché John
Peel fra l’altro ospitò il gruppo di John Lydon solo una volta e nel 1979
(mentre Sioux, Severin, McKay e Morris proprio attraverso la BBC avevano già
registrato una versione di “Metal Postcard”).
The Scream
(pubblicato nel novembre 1978) ebbe evidentemente un impatto molto forte, se
regalò il sottotitolo in lingua tedesca della cartolina metallica (“deperamente”
parlando) come nome di battesimo della band milanese.
“Metal Postcard
(Mittageisen”) è la seconda canzone sul lato b dell’album mentre la versione di
John Peel si trova fra l’altro in una antologia radiofonica ad hoc della
compagine bansheeiana (Voices On The Air) e nel secondo CD della
versione expanded dell’album in questione.
I più diligenti
scoprirono che la canzone faceva riferimento a John Heartfield; l’anno dopo uscì
come singolo una sua versione cantata in lingua tedesca.
L’impatto fu
evidentemente sufficiente per far sì che i Mittageisen assumessero quel nome
dopo essersi esibiti come Borstal Dampers in quella sfortunata occasione milanese
che fu il “Sabatok Folle” il 9 dicembre 1978 (ma Captain Vicious non era ancora
nella formazione).
Il dettaglio
curioso della foto di copertina del singolo, che tutti credevano arrivasse
chissà da dove tranne me: per il semplice motivo che di quel volume che la
conteneva mi pare di ricordare fossero arrivate solo due copie, alla libreria delle
Messaggerie Musicali in Galleria, a Milano: una la comprai io per le foto di Siouxsie,
l’altra Tonito (non so per quale ragione). Quindi DIY per la grafica.
I Mittageisen durarono
lo spazio di qualche mese, compreso il giorno del concerto al Liceo Classico Beccaria
in una bella mattina di fine inverno (Sid Vicious era morto il precedente 2
febbraio, parve che ce ne fossimo accorti solo io e Tonito …), con un pubblico assolutamente
ostile che li costrinse a un set breve.
E il sottotitolo
di queste righe? Beh formalmente è tratto dalla canzone “No More Heroes” di The
Stranglers, i quali in realtà avevano degli eroi, e siccome in quegli anni
siamo stati tutti un po’ eroi, era il caso di dirvi che quasi tutti i
Mittageisen sono ancora attivi, in un modo o nell’altro.
A Tonito ho reso
onore ampiamente e ripetutamente altrove.
Steg
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