RAMPE E
MEDIOCRITÀ: BARRIERE INTELLETTUALI
(Sniper series – 37)
Ispirato dalla
affermazione, non nuova, ripetuta anche lo scorso 21 settembre 2018 a Pordenone da Arturo
Pérez-Reverte: per cui la tendenza attuale è il livellamento verso la
mediocrità, con la distruzione delle élite, cui si aggiunge l’incapacità di
vedere il bene e il male (con ragazzini delle elementari cui la maestra
sequestra la spada e la pistola, dicendo che “c’erano i pirati buoni” …), mi
pare che il mondo rischi di diventare il paradiso degli skateboardisti.
Rampe d’accesso
in luoghi dove non servono se non a occupare spazio. Ridurre le barriere
architettoniche non significa distruggere la architettura, altrimenti sdraiamo
ogni torrione e ogni torre, asfaltiamo Venezia ed eliminiamo i suoi ponti o
riduciamoli a scivoli.
Salvo, però:
trovarsi magari in un ufficio pubblico che occupa un palazzo intero ed ha un
solo accesso per chi è in sedia a rotelle; i montascale fuori uso nelle
stazioni di metropolitana (sarebbe più saggio rendere agibili tutti i mezzi di
superficie e non “sperare” che ogni disabile sfrecci in metropolitana, con la
carrozzina che urta contro una bicicletta, magari).
In conclusione:
si stanno costruendo barriere intellettuali, ben più gravi di quelle
architettoniche.
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