MANCHESTER: PIÙ DI UNA “M”,
O DELLA IGNORANZA DEL CRITICO (ITALIANO, E NON SOLO?)
Provate a leggere autori italiani che scrivono della scena musicale di Manchester: a parte il luogo comune della città grigia (ci sono stati?), leggete la lista degli artisti musicali citati e ne mancano sempre due, tre o quattro.
E precisamente: Buzzcocks, Slaughter and the Dogs, Magazine, Ludus.
Non è completismo mio, è imprecisione loro e rischio (per i lettori) di cavarsela (gli scrittori) con citazioni tralatizie che dicono ben poco.
Parto dai più trascurati: Slaughter and the Dogs, eppure la produzione del primo singolo è affidata all’artefice del Joy Division sound: Martin Hannett.
I lettori più prudenti di queste righe stanno già verificando il resto, i più precisi partono dai Buzzcocks perché “si fa presto a arrivare a Morrissey”.
E’ tutto un pretesto, il mio: fuori dalle strade più facili, cioè i dischi comperati e mai ascoltati (anche perché faticosi: sto dicendo The Fall che quindi sono “il quinto” artista), ci sono i Magazine, ovvero chi se ne va via alle porte di un, seppur piccolo, successo di pubblico: Howard Devoto lascia i Buzzcocks, crea una superband (per tutti valga John McGeoch) e Linder si occupa sia della grafica di Orgasm Addict ([1]) sia di quella dei Magazine ([2]).
Ma Linder chi è? E’: la girlfriend di Howard Devoto ([3]), la frontgirl dei Ludus (che sono artisti della label New Hormones nata con i Buzzcocks), appunto l’artista visuale più originale della scena mancuniana, l’amica con la “A” in maiuscolo ed inscalfibile marmo di Morrissey e, anni dopo, anche la moglie di Michael Bracewell, scrittore che potrebbe costarvi decine di sterline in libri non scritti da lui bensì solamente citati (ma perdereste qualche perla trascurando la sua produzione narrativa) che la lettura del suo England Is Mine può indurvi a cercare.
Steg
© 2011 Steg, Milano, Italia.
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