LIBRI
IN DOPPIA COPIA
Ieri sera,
tardi, pensavo – leggendo e macinando l’ennesimo libro in prestito “intra
familiare” – ai libri in due copie, e ho cercato di raggrupparli
concettualmente:
- Caso
banale: prima copia persa o mai restituita (non prestare mai o quasi);
- Copia
comprata per sbaglio di libro che si ha già (magari cercato a lungo, poi
accantonato …). Sotto-caso: non si trova più la propria copia iniziale;
- Comincia
la bibliofilia …: devo averne una copia con me/a portata di mano,
eventualmente da usare senza preoccupazione e preservare l’altra;
- Ho
letto una copia malconcia, ne voglio una in buone condizioni;
- La
traduzione italiana non mi soddisfa, il libro mi piace, cerco anche l’edizione
in originale. Vale anche il contrario: libro che proprio non riesco a
leggere in originale per motivi disparati, ne compro anche la traduzione;
- Ne
ho trovata copia con dedica dell’autore ([1]);
- Voglio
la prima edizione (si incrocia con le ipotesi precedenti);
- Nuova
edizione con apparato critico o in nuova edizione ([2]).
Sotto-caso che sfiora la triplice copia: “opere complete” (o quasi) dell’autore.
Eccetera.
Ho anche un
libro in … copie (fatti miei).
Steg
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[1] In
punto anche https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2012/05/i-libri-orfani-perche-abbandonati-e-i.html.
[2]
Celebre il caso della traduzione italiana mutila ed incerta de Il Conte di
Montecristo.