L’OUTSIDER
DI COLIN WILSON
(note di
metodo in margine a una traduzione pretenziosa)
Con discreta fanfara critica, è stata
salutata la riedizione italiana di The Outsider di Colin Wilson ([1]) a
fine 2016 ([2]). La precedente traduzione
italiana, di Aldo Rosselli e Enzo Siciliano era
del 1958 ([3])
e si intitolava Lo straniero.
Il nuovo
traduttore è Thomas Fazi, del quale si vorrebbe apprezzare lo stile nervoso.
Con pretesa di
bibliografia, dopo le originali note wilsoniane, nella nuova edizione nazionale
si rinvengono citati tutti (diamo per buone le dichiarazioni di intenti in
questo senso) i testi menzionati dall’Autore con riferimento – ove così fu –
all’edizione italiana dei medesimi usata da Fazi.
Ed ecco
cominciare (o finire?) le lacune: 1) indicazione della traduzione italiana, ma
non di titolo ed edizioni originali (completismo avrebbe voluto anche anni di
nascita e morte dell’autore nella prima citazione del medesimo); 2) uno o due
titoli in odore di duplice (la seconda ultronea) citazione; 3) un mio soprassalto
nella indicazione quanto ad opere nietzschiane di versioni nazionali risalenti
([4]) o
poco note anziché affidarsi alla editio princeps, e completa, di Giorgio
Colli e Mazzino Montinari curata per Adelphi.
Ma il tema della
datazione delle traduzioni si rivela più complesso: prendo ad esempio Lo straniero
(L'Étranger, 1942) di Alber Camus ([5]) e La
nausea (La nausée,
1938) di Jean-Paul Sartre.
Wilson impiegò
le traduzioni di queste due opere disponibili in lingua inglese all’epoca in
cui egli scriveva oppure tradusse egli stesso. In questa situazione, Fazi
avrebbe fatto meglio (dovuto?) tradurre egli stesso dal Francese in difetto di versioni
italiane dell’epoca oppure dall’Inglese compendiando con le versioni originali
([6]).
Ma non basta:
come tutti coloro che hanno scoperto il capolavoro camusiano grazie all’esordio
fonografico di The Cure ([7]) sanno,
L'Étranger nella traduzione inglese diviene The
Outsider: più che chiudersi un cerchio letterario, qui ci si trova di
fronte a una manchevolezza grave perché l’edizione in commento non costa una
quindicina di Euro, eh no! Il prezzo è di 35,00 Euro: per questo prezzo una
nota sulla prima fortuna critica britannica del romanzo che ha come protagonista
Meursault, dato – anche – che si è optato nella traduzione del 2016 per tenere
inalterato il titolo originale del testo wilsoniano, era dovuta.
Ad essere pignoli, ci si potrebbe anche
chiedere se una nota sulla stessa parola “outsider” non sarebbe stata
utile: outsider (si noti, mai in corsivo nel testo) è un esterno, ma di
regola è una persona che vuole arrivare a un obiettivo e non chi vuole alienarsi
dalla società. Chi scelse outsider per Camus, e Wilson lo scelse
personalmente per sé (come mai non “upstart”, “alien”, o financo “stranger”
più letteralmente camusiano)?
In conclusione,
con già in scaffale (pagata qualche sterline) anche il testo originale in una
edizione con nota introduttiva “vent’anni dopo” dell’autore, mi vien voglia di
cercare – almeno per consultazione (dubito di ottenere il prestito) – in qualche
biblioteca l’edizione italiana del 1958, così per precisione.
E per completezza:
Colin Wilson era uno degli autori preferiti da David Bowie.
Steg
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[1] Pubblicato nel 1956: https://en.wikipedia.org/wiki/The_Outsider_(Colin_Wilson).
[2] Atlantide l’editore.
[3] Milano, Lerici.
[4] Ma si veda anche infra.
[5] Di più al riguardo qui di
seguito.
[6] Piuttosto noto è il tema
della virgola nella frase che apre L'Étranger.
[7] Il singolo “Killing An Arab”.