“WILD
THING”
(dispacci
dall’aldilà - 1)
Il 4 febbraio
2013 è morto Reg Presley.
No, nessun grado
di parentela con Elvis Aaron di Tupelo, ma il cantante di The Troggs
(all’anagrafe Reginald Maurice Ball).
Ovviamente si
annaspa per ascoltare subito “Wild Thing”, canzone ([1]) che
ho scoperto più di 35 anni fa su una bislacca antologia vinilica del Grande
Seattleiano Jimi.
Si fatica: viene
in soccorso una davvero scarburata epperciò splendida versione di Jeff – racing
green Fender strings – Beck.
Si rinviene l’originale
(tanto che si sfuma una versione dal vivo in Giappone, seppur pregevole, de The
Runaways di Messer Kim Fowley da Los Angeles): si inserisce l’anello
ripetitivo, dopo tre passaggi si può cominciare a pensare.
Ma la sorpresa
arriva da quella versione apparentemente scarna, ascoltata cento volte e non
esagero, quando usci l’eponimo EP (non gioco con le parole) Wild Things by The Creatures ([2]).
Quelli di Budgie
sulle percussioni sono sicuri magli al cui confronto anche la ritmica granitica
di Moe Tucker pare esitante, ma è la voce di Siouxsie Sioux, netta e profonda,
ad inchiodare alle proprie responsabilità affettive l’ascoltatore.
Viva Reg Presley
e viva The Troggs!
Steg
©
2013 Steg, Milano, Italia.
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