IL FAZZOLETTO NEL TASCHINO DEL BLAZER
(suprema
metafora intellettuale dell’originalità)
Premessa: ho
avuto la fortuna di avere un nonno sarto ([1]):
quindi che i bottoni dei polsini delle giacche fossero slacciabili mi era noto,
che si potessero slacciare lo imparai verso gli 11 anni, quale bottone slacciare
lo scoprii verso i 14 anni.
Finché la mente
regge si impara, ma ci sono dei tempi di apprendimento.
Se a 50 anni
scopro “96 Tears” ([2]) rimango una persona
modesta in termini di conoscenze musicali post
seconda guerra mondiale.
Come per il
fazzoletto, bianco, nel taschino (breast
pocket) del blazer ([3]): un
giorno, verso i 16-18 anni lo scopri e puoi, senza essere oggetto di dileggio,
pensare di aver inventato qualche cosa in senso assoluto.
Quindi apprendi che
devi avere due fazzoletti: quello posto nel taschino della giacca (che prima o
poi sarà anche quella di un abito) non lo si usa mai.Poi ... Beh la strada dell’eleganza non finisce mai, certo è utile concludere presto che i manuali di eleganza li scrivono persone poco eleganti.
È un ottimo
strumento intellettuale il ragionamento sul fazzoletto nel taschino del blazer: riesce a farti stare con i piedi
per terra e riflettere.
Quando pensi di
essere originale, domandati chi fu il primo a mettere il fazzoletto nel
taschino della giacca, che probabilmente era blu e lo stile lo dettava ancora
George (non lord) Brummel ([4]).
Steg
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2013 Steg, Milano, Italia.
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ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso consenso scritto dell’autore.
[1] Dei
mie nonni magari scriverò un’altra volta.
[2] Di ? And The Mysterians.
Spesso la si scopre in
versione cover: ne rammento quella
dei Suicide e quella dal vivo di The Modern Lovers.
[3]
Gentile lettrice rara, dotata di senso dell’eleganza come Marlene Dietrich, per
favore dimmi l’equivalente femminile.
[4]
Quello delle tasche, poi, è un argomento ancora più complicato: ad esempio che
dire della ticket pocket? Solo nelle
giacche o anche nei capospalla.
Sempre e comunque rosso, con obbligatorio pin due dita sotto a sostenere la seta (il mio è una medaglia sovietica minuscola, credo dei tempi di Machno).Take that, Richard Allen.
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