OFFELEE, FA EL TÒ MESTEE
(essere
scrittori non significa conoscere tutti i generi letterari - ai confini delle
perle mediatiche)
“Pasticcere, fai il tuo mestiere”.
Questa la
traduzione del proverbio milanese ([1]), fra
i pochi dotati di una qualche notorietà, che mi è saltato in mente leggendo ([2]) la
prefazione di Camilla Baresani a un romanzo di (cioè con protagonista) Nero
Wolfe.
Una volta era la
Arnoldo Mondadori Editore a pubblicare Rex Stout e, quindi, anche romanzi e
racconti con protagonista il detective
newyorkese d’adozione che abita in una casa in brownstone.
In Italia ([3]) è un
personaggio diventato popolare grazie a Tino Buazzelli nella parte
dell’investigatore privato e Paolo Ferrari in quelle di Archie Goodwin in una
serie di sceneggiati televisivi (prevalentemente in bianco e nero, anche se
qualcuno dichiara del colore) a partire dal 1969, i lettori invece pur se
affezionatissimi sono certo meno (anche perché i romanzi sono piuttosto lontani
dallo stile brillante che traspare dalle avventure televisive).
Ora è Neri Pozza
che pubblica e ha affidato a degli autori italiani delle prefazioni.
L’impressione tratta
dallo scritto di questa autrice è duplice: da un lato occorre spartirsi la
materia da trattare, dall’altro occorre conoscere il “genere”. E qui ecco gli errori.
Scrive la
Baresani, dopo aver indicato il 1934 come quello d’apparizione del primo
romanzo di Stout della serie: “Pochi anni
più tardi, i lettori della cosiddetta ‘hard boiled school’ esploreranno anche
la West Coast in compagnia di Sam Spade, Philip Marlowe e Perry Mason”.
Il fatto è che
Sam Spade compare in The Maltese Falcon:
di Dashiell Hammett: nel 1930, cioè quattro anni prima.
Il primo romanzo
di Erle Stanley Gardner con Perry Mason è del 1933: The Case of the Velvet Claws.
Difficile
accomunare un avvocato penalista quale è Mason a due private eye come, appunto, Spade e Marlowe: ovvero di hard boiled
nel primo ci trovo poco.
Ma se “tutto fa
brodo”, allora, ricordo che la prima apparizione del commissario Jules Maigret
(di Georges Simenon) fu nel 1929 e la prima “inchiesta” pubblicata del 1931: Pietr-le-Letton.
Steg
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pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso
consenso scritto dell’autore.
[1]
Preciso che le grafie di questo proverbio sono molteplici: ad esempio esiste la
versione “ofelè fa el to mestè”.
[2] Su Sette, settimanale del Corriere della Sera, del 2 agosto 2013
alle pagine 80 e 81 che quindi “lancia” un gruppo (dieci) di romanzi, peraltro
quattro già usciti.
[3] Anche
se ho visto in mano a mia nonna, me lo ricordo bene quel nome “italiano” e quel
cognome strano – lei mi aveva già insegnato a leggere, morì che io avevo 4 anni
e cinque mesi, nel maggio 1964 –, almeno un Giallo Mondadori.
Ciao nonna Lina!
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