J. D.
SALINGER
(difficile
tutelarsi post mortem)
Durante questo
finale di estate 2013 si riscalda – o si pretende che si riscaldi – il mondo
dell’editoria postuma ([1]).
Dopo un
tentativo di seguito (cd. “sequel”)
non autorizzato nel 2009 ([2]), si
parla della pubblicazione, non in tempi brevi, di diverse opere letterarie,
inedite, di Jerome David Salinger, celeberrimo autore di The Catcher in the Rye, con protagonista il ragazzo Holden Caulfield.
Fra esse
spiccherebbe una raccolta di racconti tutti con Holden come protagonista, probabilmente
col il titolo di uno di essi: “The Last
and Best of the Peter Pans”.
Tutto questo
agitarsi deriva da una nuova biografia che promette grandi rivelazioni ([3]), la
quale però già il giorno dopo la sua pubblicazione ufficiale fa storcere più di
un naso.
A parte il dato
curioso del titolo con cui lo scrittore statunitense si appropriava ([4]) di
un personaggio di fantasia al cui confronto il Caulfield più famoso della
famiglia sembra poco più rilevante della mano mancante di Captain Hook, credo
che questo sia l’ennesimo esempio per cui dopo la morte non si riesce ad essere
autorevoli e coerenti come si vorrebbe (da vivi).
A gettare
benzina sul fuoco, vi è anche il fatto che le poderose difese su cui si reggeva
la vita editoriale millesimata dell’autore statunitense hanno subito danni
irreparabili a causa di Internet.
Infatti, ricordo
che anni fa si riusciva a trovare in vendita qualche volume bootleg contenente tutti quei racconti
che non erano stati più pubblicati per volere di Salinger: difficile pagarlo
meno di 1.000 Dollari USA.
Leggenda vuole
che egli si fosse piccato per lo meno di strappare le pagine di tutte le copie presenti
nelle biblioteche di Gotham City (e oltre?) almeno del numero della rivista The New Yorker “incriminato” perché
contenente “Hapworth 16, 1924”
([5]).
Ora il vaso di
pandora è aperto: il sito web del magazine
in questione offre ai suoi abbonati (quindi a pagamento) tutti e tredici i
racconti, inclusi quelli sgraditi.
Ma (come per
quei concerti in esclusiva televisiva che poi si trovano su DVD di dubbia
origine eppure in qualità digitale), ecco apparire sempre in Rete l’offerta,
gratuita, di un documento (formato pdf) che offre tutte le short story di Salinger edite su periodici, non raccolte in volume,
sono più di una ventina.
Non esiste una
morale, ma una considerazione: forse Salinger avrebbe potuto morire non intellettualmente
vecchio, se si fosse spogliato delle sue manie di controllo su ogni mass medium.
Perché è chiaro
che oggi Holden surferebbe su Internet
come quasi tutti (anche quelli che potrebbero essere suoi genitori), ovviamente
con la visiera del berretto girata di 180 gradi. Sulla sua militanza ne The
Lost Boys ho qualche dubbio anagrafico, ma si sa che ormai sono giovani anche
quelli di 35 anni.
POST
SCRIPTUM
Poco meno di tre
mesi dopo queste righe, alla fine di novembre 2013, ecco che sul web si alza il
tiro: vengono pubblicati in rete tre inediti totali dell’autore.
Clamore
mondiale, siti oscurati ad ogni ora per giorni, ma intanto …
Steg
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reserved. Nessuna parte di questa opera – compreso il suo titolo – e/o la
medesima nella sua interezza può essere riprodotta e/od archiviata (anche su
sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/od archiviata per il
pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso
consenso scritto dell’autore.
[1]
Editoria postuma, discografia postuma: l’economia in parte si regge sui morti.
Il decesso di Salinger
risale al 27 gennaio 2010.
[2] Autore tale John David California (nato
Fredrik Colting) è intitolato 60 Years Later – Coming Through The Rye . Il protagonista è indicato solo con
l’iniziale “C.”.
In argomento, Salinger
ottenne una sorta di vittoria a metà: dopo la prima decisione, in secondo grado
furono contestati i principi utilizzati per concedere un’ingiunzione contro il
nuovo romanzo. Ad oggi il volume è acquistabile tranquillamente.
[3] In
argomento, si veda anche: http://www.europaquotidiano.it/2013/08/27/salinger-la-bio-che-forse-non-leggeremo-mai-in-italiano/.
[4] Altra
epoca, evidentemente, oggi sarebbe Salinger a vestire i panni del convenuto in
giudizio se sia attualizzassero le cose.
Cosi non sarà in quanto, come noto, i diritti d’autore
(o meglio il copyright) patrimoniali
di James Matthew Barrie riguardanti il ragazzo che non cresce mai sono sì –
eccezionalmente – ancora sussistenti, ma di titolarità di un ospedale per
bambini: il Great Ormond street Hospital di Bloomsbury, Londra.
[5] Una
traduzione in lingua italiana fu pubblicata qualche lustro fa: fu presto
oggetto di sequestro.
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