"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



venerdì 5 dicembre 2025

“MINORI DI 30 ANNI” (Facebook Down Series - 184)

 

“MINORI DI 30 ANNI”

(Facebook Down Series - 184)

 

C’è un annuncio-avvertenza per i “minori di 30 anni” quanto a certe scene contenute nella versione dell’opera Lady Macbeth del Distretto di Mcensk di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič con cui sarà inaugurata la stagione al Teatro alla Scala di Milano il 7 dicembre 2025.

 

La somma delle età di Romeo e Giulietta di William Shakespeare, per rimanere in tema, è esattamente quella.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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“LAST STANDING” (Tombstone Series – 98)

 

“LAST STANDING”

(Tombstone Series – 98)

 

We’re the last standing” (Malcolm McDowell)

 

La frase è contenuta in questa conversazione e si riferisce a lui e a David Wood:

https://www.youtube.com/watch?v=zR-ZBxcLm5w

 

Ci sarebbero anche “Mad as a hatter” (David Wood, riferito a qualcuno) e certi cream teas al Dorchester, volendo.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

 

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giovedì 4 dicembre 2025

BATTITORE LIBERO (“Chi era costui?” Series)

 

BATTITORE LIBERO

(“Chi era costui?” Series)

 

Chi si ricorda di quando si usava la espressione “battitore libero”?

Vi era talvolta stizza, talvolta invidia (mascherata da distaccata ammirazione) riferita al battitore.

Meglio non frequentare una tale figura.

 

Se qualcuno mi ha apostrofato così, mi piacerebbe conoscerlo/a per ringraziarlo/a.

In fondo un battitore libero è qualcuno che - contrariamente al significato letterale della espressione - non china il capo, per propria scelta o per possibilità naturale.

Con rimpianto, i suoi vecchi e spenti e ormai vinti ex frequentatori (negli studi o al lavoro) lo ricordano.


Qualcuno usa nei miei confronti espressioni meno gentili.

Invidiosi (formalmente mi ripeto, sostanzialmente no), che se riferito a me è un aggettivo declinato al plurale ossimoro.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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mercoledì 3 dicembre 2025

DUBBIO DI GIORNALISMO PER UN LETTORE (Facebook Down Series - 183)

 

DUBBIO DI GIORNALISMO PER UN LETTORE

(Facebook Down Series - 183)

 

Leggo grazie a Paolo Mieli un articolo di Stefano Zurlo pubblicato su Il Giornale del 3 dicembre 2025:

 

Però mi sorge un dubbio: che il Signor Zurlo abbia su uno scaffale Luciano LANNA e Filippo ROSSI, Fascisti immaginari – Tutto quello che c’è da sapere sulla destra, Firenze, Vallecchi, 2003.
Testo da me citato - nel 2012 – in questo post, alla nota 13:

 

Chissà?

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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venerdì 28 novembre 2025

FINE MESE

 

FINE MESE

 

Come fanno ad arrivare alla fine del mese?

Grottesco il mantra fine mese non raggiungibile. Grottesco se ci si guarda intorno.

 

I cinesi conquistano le città. Nulla osta.

Fra i territori di conquista le botteghe convertite a “unghifici”, eh la fine mese.

 

Le consegne a domicilio cittadine di cibi (e altro), eh la fine mese.

 

Il Black Friday, eh la fine mese.

 

Tutto il credito al consumo a rate obbligatorie (rectius vietato pagare in unica soluzione, altrimenti addio tassi debitori), eh la fine mese.

 

Adesso c’è una novità: “scavallare la settimana al mercoledì”. Con obiettivo fine settimana (scusate: weekend), eh la fine mese.

 

Potete proseguire voi.

Se non vi stancate e se non siete in palestra o fuori città, compatibilmente con la fine mese.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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VOGLIONO SEMPRE UCCIDERE PETER PAN (Riorganizzando idee non nuove ad uso dei lettori del blog)

 

 VOGLIONO SEMPRE UCCIDERE PETER PAN

(Riorganizzando idee non nuove ad uso dei lettori del blog)

 

Non trovo titolo migliore. Me ne scuso senza pretesa che le scuse siano accettate.

 

È evidente che il sistema ([1]) sia il peggior moloch genitoriale, quello che vuole chiudere le finestre per evitare che i giovani della famiglia Darling possano seguire Peter Pan nella Isola che non c’è e vivere per alcune unità di tempo, incalcolabili secondo la norma, con i Lost Boys ([2]).

 

Gente piccola quella che chiude le finestre, gente che segue manuali di istruzioni scritti da burocrati altrettanto piccoli.

Come i preti che spiegano la vita di genitore.

 

Certo, sarebbe pericoloso lasciare i ragazzi seguire liberamente quel teppista esistenziale di Peter Pan, che combatte contro Capitan Uncino (ma non si sa mai, forse è una recita).

 

Quella gente piccola ha famiglie piccole, una vita senza eroismo.

Gente così piccola che teme che Wendy Darling possa abbandonare lo status quo e decidere di non crescere e - incredibile - creare una famiglia con Peter Pan.

In fondo le grandi donne sanno ricucire l’ombra dei propri grandi uomini (fidatevi).

 

Io, che ho una visione tragica - che qualcuno mi riconosce senza preoccuparsi troppo ([3]), spesso ricordo con affetto Peter Llewelyn Davies il quale si suicidò buttandosi sotto un treno della metropolitana londinese ([4]).

Che altro poteva fare? Che altro possiamo fare noi ragazzi dimenticati se portati all’estremo? Nulla, e mi ripeto: “To die will be an awfully big adventure.([5]).

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] Vaga ispirazione di queste righe è, ancora, la “famiglia del bosco”.

[2] Qualcuno forse ricorda la mia traduzione di “lost” per i boys: non “perduti”, bensì “dimenticati” come ombrelli in treno, dimenticati dagli adulti che non considerano le loro personalità; ragazzi che quindi sono disposti a sacrificare, cioè dimenticare, se non vogliono, i ragazzi che non intendono omologarsi, almeno fino a quando saranno ragazzi.

[3] Al massimo, lo dico e scrivo io, muoio per scelta, non per causa esterna.

[5] Rinvio a questo post, alla sua illustrazione e alla spiegazione di cui alla sua nota 2: https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2013/03/qualita-e-quantita-della-vita-continua.html

giovedì 27 novembre 2025

UNA SPIGOLATURA MILANESE (Vi racconto, senza pretesa di originalità)

 

UNA SPIGOLATURA MILANESE

(Vi racconto, senza pretesa di originalità)

 

In Via Larga (che già si chiamava Via Adua e prima del 1936 ancora Larga) a Milano c’erano negozi “dedicati”.

 

Un paio si preoccupavano dei preti e delle suore (abbigliamento): qualcuno di noi trovò, finalmente, un cardigan nero (45 anni fa erano capi rari e lo sono stati almeno per qualche altro lustro),

 

Un paio fra ricambi per esponenti delle forze dell’ordine avevano mostrine (vere, non imitazioni. Papà, mi ricordo, vagamente, mi comprò due stellette dorate e furono forati i colletti di una camicia di Yours Truly. Saranno 60 anni fa) e, anche, le feluche degli universitari.

 

Le feluche erano per noi davvero giovani (terza media inferiore al massimo) oggetti quasi magici, comunque esoterici.

Arrivò il sessantotto italiano (direi, in sintesi, poco più che feccia, la pensava così anche Valerio Zurlini ([1])) e “finirono” le feluche.

 

Inevitabile la colonna musicale e sonora di questo post: de The Gags “Goliardia Chant” ([2]).

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

PS: bel refuso nel sito della Regione Lombardia, eh già …

 

 

 

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mercoledì 26 novembre 2025

ALLA FINE DI STANOTTE HO SOGNATO (Facebook Down Series - 182)

 

ALLA FINE DI STANOTTE HO SOGNATO
(Facebook Down Series - 182)

 

Alla fine di stanotte ho sognato Morrissey, che era alto come me: non mi voleva fare l’autografo promesso.
Ma quando mi sono svegliato, ho realizzato che era Tonito.

Sogno spesso persone morte, ma non gioco al lotto.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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DISCHI E VINILE (reprise)

DISCHI E VINILE

(reprise)

 

Le fiere del disco sono piene di gente onesta” ([1]).

 

I fonogrammi in formato vinile sono diventati, evidentemente, uno status symbol: ad esempio una pubblicità di un celebre produttore di mobili a basso costo ipotizza un dilemma fra scaffalature: biblioteca o discoteca, ma contrapponendo i libri ai dischi in vinile (come se una fonoteca, appunto, con qualche migliaio di CD sia da trascurare.

 

Poi ci sono persone che dicono “i vinili”: espressione che non qualifica il fonogramma ma il materiale (e fra l’altro omette i materiali delle “copertine”).

Ho anche sentito dire “le copertine dei vinili”: in sé espressione che non si qualifica come sinonimo di fonogramma in formato materiale vinile con confezione in materiale usualmente cartaceo.

 

Chi sono normalmente questi vinilisti?

Persone non giovani, che considerano una ristampa in grammatura pesante ([2]) meglio della tiratura originale … il che già li rende poco credibili: chiedete a un bibliofilo, nel caso, cosa preferisca ([3]).

E non mi avventuro in riedizioni più o meno fedeli alla prima: solo con David Bowie i mal di testa sarebbero notevoli, fidatevi.

 

Ma chiudo col mio chiodo del periodo: i tre singoli, formato sette pollici, de The Molotovs ([4]) sono in vinile colorato e già esauriti.

Chiedete ai vinilisti quanti sette pollici hanno in collezione. Già.

Anzi, no, voglio essere più severo con loro: cosa ne pensano del cambio delle “picture label” da una edizione all’altra?

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] Si cfr. il film Il sorpasso: Bruno Cortona (Vittorio Gassman): “i filobus sono pieni di gente onesta”.
[2] https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2020/02/sono-190-grammi-lascio-proposito-di.html
[3] Salve rare eccezioni: ad esempio la tiratura successiva alla prima di Poema a fumetti di Dino Buzzati è cartonata e più rara, ma meno bella.
Evito l’argomento traduzioni, scientemente.
[4] Grafia al momento più corretta the MoloToVs. 

martedì 25 novembre 2025

SFTYSR

 

SFTYSR

 

Mettiamo in chiaro una cosa: ai tempi del loro primo singolo, si chiamavano “Dexy’s Midnight Runners”: https://www.discogs.com/master/234275-Dexys-Midnight-Runners-Dance-Stance.
L’apostrofo cadde con il primo album.

 

Sui DMR ho scritto ex professo: https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2011/10/still-searching-for-young-soul-rebels.html

 

Li ho, anche citati in altre tre occasioni:

 

Il loro frontman è stato evocato qualche mese fa:

 

Ma adesso “mi trovo costretto” a richiamare quell’album di esordio: searching for the young soul rebels (si noti la grafia tutta minuscola della sua copertina ([1])), siccome lo evoca Issey Molotovs in una intervista solista (cioè senza suo fratello Mathew, una “t” sola): https://www.youtube.com/watch?v=7xtnohxETbk&t=23s.
L’intervista è monumentale e, se gli italiani sapessero l’inglese, qualche idolo e idolina (femminile “a la” Tommaso Landolfi …) delle folle italiane dovrebbero darsi al lavoro manuale per la vergogna di una propria ignoranza musicale marchiana.

 

Comunque sia, se venisse organizzato un gathering di proprietari di copie del 1980 di SFTYSR, probabilmente fra ognuno di noi varrebbe la legge dei “6 gradi di separazione (ma forse ne basterebbero meno).

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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PAVIMENTAZIONE STRADALE A MILANO (un’altra perla della Amministrazione Sala) (Facebook Down Series - 181)

 

PAVIMENTAZIONE STRADALE A MILANO

(un’altra perla della Amministrazione Sala)

(Facebook Down Series - 181)

 

Nello slargo fra Via Albricci e Via Larga: si posano cubetti di porfido.
Però a un centinaio di metri di distanza, in Via Torino si vogliono sostituire i listoni con l’asfalto.
Secondo un signore – milanese come me – incrociato alla edicola che resiste nello slargo: “useranno i cubetti i Pro-Pal”, già (quel “retrogusto seventies” …).

Grazie Sindaco Sala.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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lunedì 24 novembre 2025

MEMENTO MOLOTOVS (Facebook Down Series - 180)

 

MEMENTO MOLOTOVS

(Facebook Down Series - 180)

 

23 novembre 2025 e tre autografi (per non dimenticare Ice).

 

 


 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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GLI ABBANDONATI DA HUGO PRATT

 

GLI ABBANDONATI DA HUGO PRATT

 

Ho ricevuto da un amico, e Esperto, del – dell’altro – materiale su Hugo Pratt e tento quindi una ennesima ricognizione sul tema, pur senza usare il nuovo materiale.

 

Esiste un libro, non celeberrimo, che riunisce molte delle persone abbandonate, in un modo o nell’altro, da Hugo Pratt: Je me souviens de PrattConversations à Malamocco ([1]).

 

Ho scelto l’aggettivo abbandonato siccome non voglio andare per estremi a sproposito.
Fra i lasciati dal Maestro di Malamocco ci sono la, seconda, moglie (divorziarono? Chissà) Anne/Ann/Anna Frognier ([2]) e i loro figli Silvina ([3]) e Giona (o Jonas).

 

E poi, “ovviamente”, Alberto Ongaro ([4]).

 

Ma nei ricordi messi per iscritto compaiono anche i due collaboratori storici: Guido Fuga e Lele Vianello ([5]).
Le loro considerazioni sono nel già citato Je me souviens de Pratt, come quelle della moglie di Fuga: Mariolina Pasqualini.
Notevole mi pare questa battuta di Fuga: “Pratt avait l’amitié taxi: il payait, il montatit à bord, mais on savait qu’il rescendrait!” ([6]).

 

E Lele Vianello: “Mah … ti dirò: nel periodo di Malamocco i rapporti con Ongaro si erano fatti duri per una serie di comportamenti di Hugo che Ongaro non riteneva corretti” ([7]).
E ancora Vianello parla di “inferiorità” ([8]) sofferta da Pratt.

 

 

Ogni tanto occorre domandarsi se i grandi artisti dovrebbero – talvolta e almeno con i propri cari e amici – fare un bagno di umiltà o se la modestia sia in contraddizione col talento: “Hugo Pratt apparteneva alla stessa razza degli Hemingway, Orson Welles, John Huston e di tutti coloro che, consapevoli del proprio talento, sono interessati a coltivare solo se stessi” ([9]).

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] Volume a cura di Michel JANS, St Egrève, Mosquito, 2013.
Ricco di belle foto, ma di immagini prattiane neanche l’ombra, eccettuata qualche vecchia copertina e disegni “giovanili”.
[2] https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2012/11/hugo-pratt-quanto-ancora-ce-da_17.html
[3] Le sue memorie sono in un libro che si dovrebbe avere in due lingue. Di Alberto Ongaro la bella “Prefazione”, in Silvina PRATT, Con Hugo, Venezia, Marsilio, luglio 2008. Si tratta della edizione italiana, ma questa prefazione è solo qui contenuta, di Avec Hugo, Paris, Flammarion, 2005.
[4] Un mio dotto lavoro su di lui potrebbe rischiare una pubblicazione in più parti o in altra e meno estesa forma nel blog … potrebbe.
https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2014/03/in-difesa-di-alberto-ongaro-ma-ancora.html
https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2019/12/un-romanzo-davventura-di-alberto-ongaro.html
https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2023/05/la-de-ongarizzazione.html
https://steg-speakerscorner.blogspot.com/2025/01/un-libro-non-orfano-ancora-alberto.html
[5] Piccola nota di colore: una “guida” alla Venezia di Corto Maltese, intitolata Corto Sconto (gioco di parole) in prima pubblicazione aveva solo loro due come autori, che poi divennero posposti a Pratt in edizioni successive inclusa quella più recente.
[6] Je me souviens de Pratt, cit.,, p. 97.
[7] Vianello intervistato il 12 settembre 2020 a Bruxelles da Augusto Q. BRUNI, in Corto Maltese dietro le quinte, Vedano al Lambro, Edizioni Paginauno, 2021, pp. 9 ss., a p.10. L’intera risposta consta di una decina di righe evocando sia Romanzo, sia la intervista per L’Europeo.
[8] A. Q. BRUNI, op. cit., p. 12: Bruni “Una specie di senso di inferiorità?”: Vianello “… di inferiorità verso Ongaro”; Bruni: “Ah! Non verso Oesterheld?”: Vianello “No, proprio verso Ongaro. C’è una intervista rilasciata alla RAI alla presentazione de Il romanzo di Criss Kenton al Salone del libro di Torino dove lui ha preteso e ottenuto che si scrivesse e si parlasse di Hugo Pratt scrittore”.
[9] Alberto Ongaro, “Prefazione”, in Silvina PRATT, Con Hugo, cit., p. 9.
Per coerenza metodologica, ho deciso di indicare i riferimenti generali a queste tre celebrità, anche perché credo che nel tempo saranno sempre meno riconoscibili dal pubblico: https://en.wikipedia.org/wiki/Ernest_Hemingway, https://en.wikipedia.org/wiki/Orson_Welles, https://en.wikipedia.org/wiki/John_Huston.

sabato 22 novembre 2025

GRANDE FRATELLO IN ITALIA

 

GRANDE FRATELLO IN ITALIA

 

In Italia il Grande Fratello (dover precisare, sebbene fra parentesi, che si tratta di quello vero e orwelliano è conseguenza dello sterco televisivo di cui vi nutrite o cercano di nutrirci) ha quattro teste.

Potere legislativo, potere esecutivo, potere giudiziario e Unione Europea.

 

Ogni giorno mi sento meno libero, con dei giochi - altrui - delle parti che è anche faticoso comprendere.

Per fortuna non ho una vita davanti, purtroppo non posso forgiare il mio scarso futuro onde esso sia breve ma piacevole (felice lo vorrebbe solo uno stupido ottimista).

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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“FAMIGLIA DEL BOSCO” E ADRIANO CELENTANO

“FAMIGLIA DEL BOSCO” E ADRIANO CELENTANO

 

Sarebbe bello se Adriano Celentano ([1]) si schierasse con la “famiglia del bosco di Palmoli” ([2]).

Allora si sentirebbe il balbettio, magari pavido, dei Magistrati che - ovviamente - sono “umani” e possono sbagliare, sbagliare sulla pelle degli altri siccome i loro errori riguardano soggetti terzi.

 

Del Grande Fratello in Italia scrivo nel prossimo post.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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