"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



giovedì 27 settembre 2018

ADAM BRANDON E KIRK ANT: COMANDANTI DI UNA LEGIONE (DECIMA?) DIMENTICATA


PREMESSA

 

Questo post in bozza risale al 2013.

Da allora sono morti non pochi artisti, i due di cui scrivo sono ancora, per fortuna, vivi.

Siccome in cinque anni ho visto tante barche perdersi a terra (cfr. Arturo Pérez-Reverte) ho deciso di buttarvi in pasto questo scritto così come è.

Nemmeno mi preoccupo delle evidenze in rosso (passi da correggere o aggiornare), che lascio.

 

Ah, certo, una aggiunta c’è, di un autore a me caro: il precitato Arturo Pérez-Reverte, con Il pittore di battaglie; Territorio comanche; La carta sferica e, evidentemente, Le barche si perdono a terra.

 

27 settembre 2018,

 

 

                                                                                                          Steg

 

 

 

 

ADAM BRANDON E KIRK ANT: COMANDANTI DI UNA LEGIONE (DECIMA?) DIMENTICATA

 

Io ideologicamente sto al fianco degli sconfitti dalla vita. Sconfitto si declina defeated, non loser.

Per i non eroi rivolgetevi, appunto, altrove.

 

È appena (gennaio 2013) uscito un album di Adam Ant, già fioccano recensioni fra il dileggio e il compatimento.

Fra qualche settimana, non vi dico quando (dovete meritarvelo), potreste assistere a un concerto di Kirk Brandon in Italia.

Ant e Brandon: due eroi musicali nell’oblivio ingiusto del presente stupido.

 

Leggenda vuole che la decima legione fosse a guardia personale di Giulio Cesare, unico Cesare.

 

Noi siamo i legionari agli ordini di Ant e Brandon e di tutti gli altri condottieri degni degli allori di Kommandeur e Kommandeurin: “My happiness depends on knowing my friend is never alone ...” ([1]).

 

Baffi “settimi doppi” alle maniche, le maschere dell’odio tespiano ad ornare le nostre ussare giubbe, noi sempre pronti a confutare (non ho scritto “ignorare”) gli “ordini alieni”, “è solo propaganda” e il “ridicolo non è nulla di cui aver paura”.

 

“Ma cosa scrive questo?”, diranno i miei affezionati (non più “piccoli”) “lettori”.

 

Beh, occorre sempre provare qualcosa emotivamente, per non morire intellettualmente, quindi fino a che le lied dei comandanti suscitano emozioni saremo, appunto, vivi.

 

Volevo solo tirarvi un secchio d’acqua in faccia, non vorrei che vi addormentaste.

 

Autori consigliati, in nessun ordine:

- Emilio Salgari, Il Corsaro Nero

- Carlo Collodi, Pinocchio

- James M. Barrie, Peter Pan and Wendy

- Vamba, Il giornalino di Gian Burrasca

- Friedrich Nietzsche, whatever (non è un titolo)

- Jean Cocteau, Les Enfants terribles.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] “Party’s Fall”: Siouxsie & The Banshees.

lunedì 24 settembre 2018

RAMPE E MEDIOCRITÀ: BARRIERE INTELLETTUALI (Sniper series – 37)


RAMPE E MEDIOCRITÀ: BARRIERE INTELLETTUALI 
(Sniper series – 37)

 

Ispirato dalla affermazione, non nuova, ripetuta anche lo scorso 21 settembre 2018 a Pordenone da Arturo Pérez-Reverte: per cui la tendenza attuale è il livellamento verso la mediocrità, con la distruzione delle élite, cui si aggiunge l’incapacità di vedere il bene e il male (con ragazzini delle elementari cui la maestra sequestra la spada e la pistola, dicendo che “c’erano i pirati buoni” …), mi pare che il mondo rischi di diventare il paradiso degli skateboardisti.

 

Rampe d’accesso in luoghi dove non servono se non a occupare spazio. Ridurre le barriere architettoniche non significa distruggere la architettura, altrimenti sdraiamo ogni torrione e ogni torre, asfaltiamo Venezia ed eliminiamo i suoi ponti o riduciamoli a scivoli.

 

Salvo, però: trovarsi magari in un ufficio pubblico che occupa un palazzo intero ed ha un solo accesso per chi è in sedia a rotelle; i montascale fuori uso nelle stazioni di metropolitana (sarebbe più saggio rendere agibili tutti i mezzi di superficie e non “sperare” che ogni disabile sfrecci in metropolitana, con la carrozzina che urta contro una bicicletta, magari).

 
 

In conclusione: si stanno costruendo barriere intellettuali, ben più gravi di quelle architettoniche.

 

                                                                                                                      Top Shooter

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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