"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



venerdì 13 ottobre 2017

CE LE SCRIVIAMO E CE LE LEGGIAMO (parte seconda/son of Sniper series)


CE LE SCRIVIAMO E CE LE LEGGIAMO

(parte seconda/son of Sniper series)

 

Nel 2012 un mio post intitolato “Ce le scriviamo e ce le leggiamo” ([1]).

 

Il mio tardivo ingresso su Facebook ogni giorno mi pone davanti a sconsolanti esempi di persone che hanno almeno un diploma, leggono, eccetera. Ebbene la mia conclusione è qui sotto (Liala potete scoprirlo voi chi fu).

 

Avere coscienza delle proprie qualità autoriali aiuta a non sembrare Liala con una spilla da balia nella guancia con 40 anni di ritardo (non solo la spilla, ma anche lo stile di Liala).

Il Bacio Perugina (rectius il suo bigliettino) vomitato: lo stile ribelle su Facebook.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

© 2017 Steg, Milano, Italia.

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa opera e/o la medesima nella sua interezza può essere riprodotta e/od archiviata (anche su sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/od archiviata per il pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso consenso scritto dell’autore.

 



[1] http://steg-speakerscorner.blogspot.com/2012/07/ce-le-scriviamo-e-ce-le-leggiamo.html

mercoledì 11 ottobre 2017

LA INSTALLAZIONE BOWIANA (a proposito del Professor Vincenzo Trione, slight return)


LA INSTALLAZIONE BOWIANA
(a proposito del Professor Vincenzo Trione, slight return)
 
 
Il professor Vincenzo Trione, che secondo Dagospia tiene molto alla “p” maiuscola, fu lo spunto per un mio post di circa quattro anni e mezzo fa abbondanti in cui contestavo la sua tesi per cui fosse discutibile ospitare David Bowie e Bob Dylan in strutture museali ([1]).
Egli mai si premurò di replicare al mio scritto.
 
Pur essendo vero che “aquila non captat muscas” (ed il rapace non è lui), l’altra mattina mi sono svegliato con una intuizione: la mostra che diviene installazione ([2]).
Perché ormai, la mostra “David Bowie Is” è una installazione, che un poco muta ad ogni suo allestimento (con cinismo anche in ragione del prima e dopo 10 gennaio 2016), in città diverse del mondo, ormai nel numero di 11 dopo la sua prima londinese del 2013 ([3]).
 
E il Professor Trione? No lui e gli elementi che gli sono riferibili non saranno mai installabili artisticamente: perché pare che egli sia molto pedante, prevedibile e costante nei suoi comportamenti, poco stimolante per chi lo circonda.
 
 
                                                                                                                      Steg
 
 
 
© 2017 Steg E HTTP://STEG-SPEAKERSCORNER.BLOGSPOT.COM/, Milano, Italia.
Tutti i diritti riservati/All rights reserved. Nessuna parte – compreso il suo titolo – di questa opera e/o la medesima nella sua interezza può essere riprodotta e/od archiviata (anche su sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/od archiviata per il pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso consenso scritto dell’autore/degli autori.
 


[1] http://steg-speakerscorner.blogspot.com/2013/02/bob-dylan-e-david-bowie-di-arte_7.html
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Installazione_(arte)
[3] http://www.vam.ac.uk/content/articles/t/touring-exhibition-david-bowie-is/