"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



venerdì 25 maggio 2012

NO GRAZIE – Le riviste “redazionali”

NO GRAZIE – Le riviste “redazionali”



C’è una specie editoriale ormai ineliminabile nell’ambito delle testate periodiche.
La rivista, patinata, su cui scaricare la pubblicità in eccesso dei quotidiani dell’editore di entrambi: un “redazionale” gonfiato come un dirigibile LZ 129 Hindenburg.
Esistono anche all’estero, ma lì sono qualche volta spiritose queste riviste: per esempio quella del venerdì del Financial Times si intitola How To Spend It.


In Italia no, e si credono seri anche gli autori degli articoli.
Taluni pure bravi, ma il giornalista è vanitoso comunque ([1]).


Quelle maschili, solitamente mensili (ma se il magazine del FT riesce ad uscire ogni 7 giorni, è un miracolo? No è che quel quotidiano non viaggia sulle 40 pagine al giorno, sorta di minimo quantitativo in Italia), sono ancora più tristi delle omologhe riviste femminili.
Infatti, le prime non hanno poi grandi pretese, si accontentano di un politicamente corretto che potrebbe andare bene a delle signore un po’ kennediane (cfr. Mad Men) che hanno un occhio all’economia domestica ma sono smaglianti “pupe” per la cena a lume di candela col marito (salvo amante di lui che lo ha già sfiancato).



Per gli uomini il contenuto è un si salvi chi può.
Donne che scrivono di moda maschile (rinvio, more solito, a Baudelaire)!
Poi pagine e pagine di pubblicità di orologi dai prezzi quasi impossibili.
Foto di qualche tizia belloccia (niente di che, spesso volgarotte e poco vestite) “ma intelligente” (mi sento insultato io, per le donne) e altri articoli da attesa dal barbiere o dal dentista ([2]).


Era molto meglio - non è un assurdo - la televisione con Nonsolomoda, una ventina di anni fa.





                                                                                                                      Steg







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[1] Ne so qualcosa: lo è mio padre.
[2] Pensare, lo scrivo per i minori di 30 anni, che Playboy negli USA ha pubblicato interviste memorabili.

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